La P al quadrato fa sognare il Milan (e non è quella del Pi-Pita)

Una gara come quella di ieri, in un momento come quello attuale, è proprio quello che gli psicologi definirebbero un “toccasana”. Il Milan non solo ha passato il turno in Coppa Italia battendo la seconda in classifica guidata dal grande ex Carletto, ma lo ha fatto azzerando gli avversari e trascinato da una vera e propria luce, quella di Piatek.

L’addio prematuro di Higuain non ha creato alcun disagio, anzi, il nuovo acquisto sembra essere una manna dal cielo. Ieri, a San Siro, si è imposto con prepotenza, con la cattiveria dei grandi, regalando una doppietta che vale ancora di più di un lasciapassare nella competizione: vale una speranza. Una speranza in un’era in cui i tifosi rossoneri fanno fatica a riconoscersi in qualcuno, rimpiangendo i leader che furono e guardando con disincanto al presente.

Benissimo anche Paquetà, che si è dimostrato un brasiliano un po’ atipico, utile e prezioso anche in fase di contenimento. E’ un’altra delle intuizioni di Leonardo, che in effetti sbaglia poco quando si tratta di scoprire talenti in giro per il mondo.

Con le due P (che niente hanno a che vedere con quelle del Pi-Pita), i milanisti hanno riaperto un pezzo di cuore, quello che serve per sognare. Per sognare traguardi, per sognare il bel giUoco, ma soprattutto per sognare di emozionarsi ancora come una volta.

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