Bakayoko, il Timo…ne del nuovo Milan

Alzi la mano chi, dopo le prime apparizioni, avrebbe solo pensato che a fine febbraio l’ago della bilancia del Milan sarebbe stato Timouè Bakayoko. Anche ieri sera all’Olimpico, pur non essendo stata la miglior partita dei rossoneri, uno dei pochi ad essersi salvati è proprio il numero 14. Ma in che modo un giocatore come Bakayoko incide in maniera così netta in questo Milan?

Ad inizio stagione, la curiosità di vedere questo nuovo acquisto proveniente dal Chelsea ha presto lasciato spazio ai fischi dei tifosi. Gattuso ci è andato pesante con i giudizi, “Deve migliorare nella postura quando riceve il pallone“, una cosa che solitamente si insegna ai primi calci. Ma Bakayoko non ha mai mollato, “Trasformerò i fischi in applausi, datemi tempo” ed effettivamente così è stato. L’impressione è che l’interpretazione della gara dipenda molto dall’atteggiamento dell’ex Chelsea. Quando è in giornata, cosa che è accaduta spessissimo di recente, si trasforma in un polipo in grado di rubare tutti i palloni che gli passano vicino e i compagni, sentendosi “protetti” alzano il baricentro aggredendo più alti e non dando respiro agli avversari. Quando invece non è così attivo, i compagni rimangono bassi subendo gli attacchi delle rivali.

Il dato più ecclatante è che, con Bakayoko titolare, il Milan ha perso solo 2 partite, entrambe contro la Juventus. Il numero 14 è diventato imprescindibile, rendendo complicato anche il rientro in squadra di Biglia ma, se le prestazioni sono queste, il suo riscatto estivo diventa prioritario per continuare il processo di crescita.

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