Quarto posto, voglia e rendimento. Milan, hai tutte le carte per il salto di qualità

Il primo giorno del mese di febbraio vi raccontiamo di un Milan al quarto posto, a cinque distanze dalla terza forza della Serie A. Un Milan in Champions League quindi. Vi raccontiamo di una qualificazione alla semifinale di Coppa Italia, conquistata battendo il Napoli di Ancelotti, la seconda potenza del nostro campionato. Vi raccontiamo di un Milan cattivo, incerottato, ma non ferito. Il Milan è lo specchio del suo allenatore, non molla nei momenti di difficoltà e quando perde dà la sensazione di non aver mai smesso di provarci. È un Milan che saluta i grandi campioni ed accoglie le giovani promesse, in silenzio, facendole sentire subito parte del progetto.

Che cosa manca a questo Milan? Probabilmente niente. Guardando giocare i ragazzi di Gattuso si percepisce la collaborazione, l’unione e la freschezza di un team nascente, giovane e promettente. Aiuto reciproco, attaccamento alla maglia e piccoli fenomeni in crescita. Non lo possiamo nascondere: il Milan, in questa sessione invernale di mercato, ha salutato un fenomeno. La partenza di Higuain peserà certamente. Nonostante ciò, il Milan ha presto archiviando la maglia numero 9, aggiungendo un numero uno davanti. Ed ecco qua Piatek, autore di una doppietta strepitosa alla sua prima gara da titolare. L’interpretazione è molto semplice: è un Milan che ha reagito, ha voltato le spalle alla delusione e ha prontamente abbracciato la novità. Stesso dicasi per la delusione maturata in occasione della finale di Supercoppa Italiana. Una batosta, prontamente archiviata con la vittoria contro il Genoa, seguita dal pareggio casalingo contro il Napoli.

Ecco, proprio il Napoli può rappresentare figurativamente la crescita dei rossoneri. Tre episodi: sconfitti con rimonta, pareggio e vittoria in semifinale di Coppa Italia. È un Milan che cresce, non si stanca mai di imparare, anche dalle delusioni. Il Napoli è sempre lo stesso, al secondo posto, consolidato. Il Milan cambia. Da quel 25 agosto, dopo la doppietta di Zielinski e il sorpasso targato Mertens, qualcosa è cambiato. 3-2 contro il Napoli, trasformato in un 2-0 convincente il 29 di gennaio, cinque mesi più tardi.

Al Milan non manca nulla. Pedine di prospettiva, leader tecnici e guide anche fuori dal rettangolo verde. Quarto posto conquistato e ben difeso, semifinale di Coppa Italia, in lotta per un trofeo. Concludiamo ricordando anche quelle delusioni che hanno contribuito alla crescita e l’affermazione di questo gruppo. Vietato dimenticare il passo falso in Europa League, qualche pareggio di troppo e diverse chance non sfruttate lungo il cammino. Ma si sa, chi non sbaglia non impara.

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