Salvate il soldato Patrick! Un talento da non bruciare

Dall’ arrivo al Milan di Piatek rischia di essersi ofuscata una stella che fino ad allora pareva luminosissima: Patrick Cutrone. A parte la partita con il Napoli di campionato dove, partendo titolare, ha giocato 72 minuti, nelle successive tre ne ha collezionati la miseria di 39. Quanto può pesare dunque al numero 63 rossonero l’esplosione del Pistolero polacco?

Sia nella scorsa stagione che all’inizio di questa, Patrick è sempre partito dalle retrovie nelle gerarchie degli attaccanti rossoneri. L’anno scorso aveva davanti Kalinic e Andrè Silva ed inoltre era anche la sua prima stagione in prima squadra, mentre quest’anno lo scoglio da superare per essere titolare era Gonzalo Higuain. In entrambe le occasioni il canterano rossonero si è conquistato la titolaritĂ  a suon di gol, impegno e determinazione, tutte doti che latitavano tra i competitors. Una caratteristica che ha aiutato molto il numero 63 rossonero a trovare molto spazio è quella di essere complementare allo stile di gioco dei suoi compagni offensivi.

Da gennaio però la storia è diversa. Dal momento che, nonostante la presenza del Pipita, Cutrone è stato l’attaccante che ha tolto piĂą volte le castagne dal fuoco ai rossoneri in partite come contro l’Olympiakos a San Siro o in Coppa Italia contro la Sampdoria, si sarebbe aspettato magari l’arrivo di un tipo di attaccante che potesse giocare assieme a lui oppure che gli facesse da riserva, è arrivato Krzysztof Piatek. Un giocatore molto simile al giovane comasco. La voglia e il veleno di gattusiana memoria, proprie solo di Cutrone fino a poco fa, al polacco non mancano di certo. Piatek inoltre vede la porta con una continuitĂ  che ancora non è propria all’italiano. Gattuso, per una questione di equilibrio, per il momento ha rinunciato alle due punte e Patrick quindi è spesso relegato in panchina. Di certo l’ultima cosa che farĂ  Cutrone sarĂ  arrendersi, e questo lo dimostra anche la sua presenza a Milanello nel giorno libero concesso alla squadra, ma bisognerĂ  gestirlo bene perchè il Milan del futuro non può e non deve fare a meno del numero 63.

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