Scaroni: “Ora il Milan è in mano ai milanisti. Sullo stadio…”

Ecco le parole del presidente del Milan Paolo Scaroni, intervenuto alla presentazione del Milan club Parlamento svoltasi a Roma:

“Il Milan oggi è in mano ai milanisti: a capo del fondo Elliott ci sono appassionati di calcio e il nostro ad Ivan Gazidis viene dalle alte sfere del
mondo dello sport. Gli scudetti è sempre meglio vincerli e
averli, ma a noi interessa la Champions, anche per rinverdire
vecchi fasti.
Abbiamo due montagne da scalare: quella dei
conti economici e quella dei profitti, partendo dalla miscela
dei risultati sportivi e dei risultati economici”.

Sugli obiettivi: “Soltanto la Champions può consentire al Milan di raggiungere risultati economici che poi, di conseguenza, porta a risultati sportivi. Questo non vuol dire che ci poniamo degli obiettivi domani, però a medio-termine sicuramente il Milan deve stare in Champions”.

Sulla campagna di rafforzamento di gennaio definita la migliore in assoluto da Galliani: “Se la definisce lui la migliore in assoluto non posso che essere d’accordo”.

In caso di mancata qualificazione per la Champions: Non ne farei un dramma, ma certamente sarebbe un obiettivo bello da raggiungere. Se no sarà per l’anno prossimo. I nostri sono sempre programmi a medio termine”.

Sul paragone dello stadio del Milan con quello della Roma: “Il nostro progetto segue un percorso tutto diverso da quello della Roma. Noi vogliamo fare uno stadio insieme all’Inter, quindi continuare questo connubio che abbiamo da 70 anni sul Meazza. Stiamo cercando di trovare tutte le soluzioni per realizzare il progetto nell’area di San Siro. Abbiamo varie alternative, ma io sono ottimista, perchè l’Amministrazione Comunale di Milano è totalmente a favore di dotare la città di uno stadio moderno come nel resto d’Europa. Abbiamo perso un po’ di terreno noi italiani”.

Sulla concorrente più ostica per la lotta Champions: “Di queste cose calcistiche io non parlo”.

Se il Milan può avere dei giocatori bandiera: “I giocatori del Milan sono tutti dei giocatori bandiera. Gattuso ha detto che vuole sentire ‘noi’ e non ‘io’. Sono d’accordo anche io”.

L’ex ad di Eni ed Enel ha poi concluso con un commento sull’attuale ministro degli interni Matteo Salvini: “Ciascuno di noi vive il tifo con il tasso di emotività che genera il tifo stesso. Anch’io, quando il Milan perde, voglio un po’ meno bene al nostro allenatore Rino Gattuso.

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