Biglia, tanta rabbia sprecata (in panchina)

È andata così. L’Inter ha vinto, il Milan è tornato al quarto posto dopo quasi tre settimane di instabilità ed incertezze che si sono palesate proprio in occasione della stracittadina milanese. Gattuso è consapevole di non aver ceduto il posto nella corsa per la prossima edizione della Champions e che la sfida contro l’Inter ha tolto poco al Milan. Il derby ha certamente lasciato l’amaro in bocca al popolo milanista, accorso allo stadio San Siro – in versione da serata di gala – consapevole di poter vincere o quantomeno conservare la terza posizione in classifica. Col senno di poi, è stata proprio questa l’anticamera della sconfitta.

EXTRA CAMPO PROTAGONISTA – Il mister rossonero, intervenuto nel post partita della gara, ha parlato forse poco della sfida in sé, gestita e dominata dall’Inter che ha tarpato le ali alle idee rossonere. È stato un brutto Milan, vero. Un atteggiamento di resa, con l’Inter che ha saputo leccarsi le ferite rimediate giovedì sera, facendo dell’eliminazione dall’Europa League una spinta ulteriore per surclassare il Milan. Ancora una volta. Ancora più brutto, però, è stato l’episodio che ha visto protagonisti Kessie e Biglia. I due, in pochi attimi, hanno quasi distrutto il vero punto di forza della squadra di Gattuso: la compattezza e l’unione del gruppo e dell’intero spogliatoio. La colpa e la responsabilità, in questi casi, si divide sempre, ma si sa che quello più grande e più esperto finisce sempre quantomeno per primo sul banco degli imputati.

ENERGIA E RABBIA SPRECATA – Perché stuzzicare Kessie? Perché farlo una volta percepito il nervosismo del compagno? Perché davanti a tutti? Queste sono domande che è facile e scontato porsi a mente lucida, senza risultare tra i coinvolti nella vicenda. Sta di fatto che il Milan ha proposto un bruttissimo spettacolo ,anche fuori dal campo. Forse uno dei peggiori che si possa immaginare extra campo. Si tratta di tanta energia e rabbia sprecata. Proprio così: risulta quasi inopportuno creare polemiche quando gli unici pensieri dovrebbe essere il campo, il derby e il pallone. Strano anche che ci sia spazio per siparietti di questo tipo proprio durante una gara del calibro del derby che vale la terza posizione e l’obiettivo stagionale dei rossoneri. Questi, risultano fattori inaspettati e da sempre lontani dal mondo rossonero. Biglia, escluso dalla sfida per scelta tecnica, ha inaspettatamente preferito sfogare la propria tensione in questo modo, spostando l’attenzione in panchina, dove dovrebbero esserci menti concentrate unicamente sulla partita, pronte a mettere a disposizione la propria lucidità per una parola ai compagni, un applauso in più per caricare l’ambiente. Insomma, la parte mancante del puzzle: quella che dalla panchina completa la squadra in campo sotto i riflettori. I due hanno poi chiarito l’accaduto, con la speranza che dalla panchina giungano – d’ora in poi – solo euforia e sostegno.

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