Gattuso: “Non mi fido del Sassuolo, può farci male. Il derby? Abbiamo 14 finali da giocare”

La sfida con il Sassuolo per continuare a sognare la Champions, il derby con l’Inter che si avvicina. Il tema rinnovo di André Silva, gli infortuni di Kessié e Zapata e l’interesse delle big per Romagnoli. Queste le parole di Gennaro Gattuso nella conferenza stampa il giorno prima della sfida tra rossoneri e neroverdi. I 60mila tifosi allo stadio sono un segnale dell’entusiasmo che si respira nell’ambiente milanista: “I tifosi si convincono con le prestazioni e i risultati – dice il tecnico –. Anche a Roma li ho voluti ringraziare. In 5mila sono arrivati da Taranto e da altre parti d’Italia fino all’Olimpico e questo è importante. Il Sassuolo? Dobbiamo interpretarla con il piglio giusto, pensare partita dopo partita. Con la Lazio e con l’Empoli, nel primo tempo, abbiamo fatto fatica. Dobbiamo concentrarci senza pensare a nulla, derby o quant’altro“.

Il Milan sta bene fisicamente “nonostante i tanti infortuni avuti in stagione – prosegue Gattuso –. L’importante è non pensare quello che ci stiamo giocando. Con la semifinale di ritorno di Coppa Italia abbiamo 14 finali. Dobbiamo prepararle con concentrazione e pensare settimana dopo settimana“.

Come si prepara una gara contro un avversario più modesto? Il tecnico rossonero lo spiega: “Conosco Roberto (De Zerbi, ndr) so che tipologia di calcio gli piace. Quando viene detto che è una squadra piccola non sono d’accordo. È una squadra che sa palleggiare bene, organizzata, che sa far male. Dobbiamo prepararla come se giocassimo con una grandissima squadra. A livello tecnico in questa settimana non abbiamo giocato come volevamo, dobbiamo migliorare nella continuità difensiva e del gioco“.

Suso è un po’ stanco in questo periodo, ma il rapporto tra lo spagnolo e il tecnico calabrese è ottimo: “Per me ci sta – dice Gattuso – che un giocatore possa passare un momento di appannamento. L’importante è metterlo nella condizione migliore. Non ho problemi con nessuno. Suso ci ha deliziato con i suoi lanci e con quello che ha fatto in questi anni. Sicuramente qualcosa a livello fisico sta pagando ma deve stare tranquillo, può farci fare il salto di qualità“.

Romagnoli è un leader dentro e fuori dal campo tanto da attirare a sé l’interesse da parte dei grandi club stranieri, ma Ringhio non è preoccupato: “Ha rinnovato il contratto da poco, è il capitano del Milan e deve continuare a crescere. Non credo sia un problema l’interesse delle grandi squadre, lui è orgoglioso di stare qua e di indossare la fascia. Io sono sicuro, continuerà qua“. D’altra pare, però, c’è un Cutrone deluso per non giocare molto: “Patrick deve lavorare con voglia – minimizza il tecnico –. Ricordo che 25 minuti è entrato con l’Atalanta e 20 con l’Empoli. Nel calcio il lavoro paga, deve continuare a fare quello che sta facendo. Quando vedo un giocatore che sta col muso significa che ci tiene, che ha il fuoco dentro. Mi piace quando un giocatore del Milan fa così. Patrick non ha mai sbagliato, deve solo continuare a lavorare“.

Piatek all’Olimpico a sorpresa non ha segnato dopo i sette gol fatti da quando è arrivato al Milan, ma Gattuso non fa drammi perché “il ragazzo si impegna sempre, si allena bene a Milanello e non cambia il fatto che per una gara non abbia segnato“. In Spagna, a Siviglia, André Silva non sta invece convincendo dopo un ottimo avvio: “Anche con Locatelli ho fatto di tutto per farlo rimanere, ma quando un giocatore prende una decisione bisogna rispettarla. André rimane un ragazzo importante, giovane, con ampi margini di scelta, ma ha fatto una scelta e va rispettata. Il riscatto? Lui al momento è un giocatore del Siviglia, per riprenderlo parlate con Leonardo o Maldini“.

All’Olimpico è tornato Biglia e così il centrocampo può crescere ancor più a livello competitivo: “Io penso che in questo momento sono stati i ragazzi a migliorare a livello tattico e tecnico. Lucas era un giocatore importante e lo è tuttora. Normale che in questi mesi le dinamiche siano cambiate dopo l’infortunio grave (al polpaccio, ndr). Dobbiamo metterlo in condizione di farlo stare al massimo. L’altro giorno ho detto che anche in panchina voglio un Biglia leader. È importante e deve continuare con questa squadra“.

Il derby si avvicina e sarebbe importante rosicchiare qualche punto in più all’Inter, ma per Gattusoci sono due partite importanti con Sassuolo e Chievo, poi vedremo come ci arriveremo“. Caldara è finalmente recuperato e a breve sarà a disposizione del tecnico: “Mattia andrà a giocare con la Primavera rossonera questo finesettimana, 45-50 minuti massimo. Viene da quattro mesi che è fermo, spero di dargli la possibilità di farlo scendere in campo, ma vedremo come va il test di domani“.

Per Gattuso è poi vietato parlare di gara ‘da pari’ contro la Lazio: “Rocco con il catenaccio è stato il primo allenatore italiano a vincere la Champions. Come si prepara una gara per il pareggio? A me piace la squadra che sa difendersi dietro il pallone e poi ripartire e fare gioco. Abbiamo fatto molto bene in fase difensiva, mentre abbiamo sbagliato tanto a livello tecnico. Mi fa ridere chi sostiene che abbiamo preparato una partita per pareggiare“.

Da quando è arrivato, Lucas Paquetà è sempre stato titolare, ma per il tecnico è importante “che riposi, perché ha giocato tanto. Io penso che in questo momento Lucas si preoccupa troppo di tornare in fase difensiva per difendere. Deve farlo con più naturalezza. Quando ha la palla gioca con grande naturalezza, quando non ce l’ha vedo che ha un po’ di agitazione. Ma miglioreremo anche questo aspetto“.

Capitolo infortunati. Zapata con il Sassuolo non è ancora a disposizione: “Ha cominciato a lavoricchiare in palestra due giorni fa dopo la risonanza positiva. Deve ancor fare 5-6 giorni di lavoro personalizzato per capire se può allenarsi in gruppo“, dice il mister. Sullo stop di Kessié con la Lazio, il tecnico non è ancora sicuro se convocare l’ivoriano o meno: “Vediamo. Ha una muscolatura importante e ci mette di più per smaltire un infortunio. Valuteremo tra oggi e domani“. Ultimo tema, la gioventù della sua squadra, che gioca con maturità nonostante un’età media di 24 anni: “Per dare un giudizio a una squadra bisogna fare un percorso – conclude il mister –. Dopo 14-15 partite consecutive, si può dire che siamo cresciuti. L’anno scorso, fino a dicembre, eravamo fragili. Ora stiamo dando continuità“.

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