Gattuso: “Con l’Inter non ci sono favoriti, ma ci vuole umiltà. Icardi? Nel mio spogliatoio voglio rispetto”

Il derby alle porte, il caso Icardi, Piatek, Suso e Paquetá. Queste le parole di Gattuso prima di Milan-Inter. Rispetto al derby d’andata la situazione è diversa, ma la Stracittadina milanese è fatta di episodi che possono decidere la partita. Per il mister la squadra è pronta anche se “ogni derby ha una storia a sé, non dobbiamo pensare a quello di quattro mesi fa. Sento dire da 4-5 che l’Inter è morta, ma nel derby non esiste nessun favorito. Bisogna giocarla con cuore, rispettando l’avversario, e preparandola bene con voglia e intelligenza“. “Domani San Siro avremo il maggior record di incassi (più di 75mila persone), il pubblico deve essere il nostro 12esimo uomo“.

Con Sassuolo e Chievo due vittorie, ma il gioco non è stato molto efficiente: “Dovremo essere bravi a fronteggiare la loro pressione – continua Gattuso – loro verranno a pressare alti e all’andata abbiamo fatto fatica ad uscire, anche nell’atteggiamento. Eravamo contratti e non facevamo le cose per bene. Dobbiamo giocare con la testa libera“.

Milan-Inter è una partita come le altre “ma la cosa che mi preoccupa di più – spiega il tecnico – è che possa lasciare danni a livello mentale. Giochiamo con una squadra che può farci del male. Se vinciamo a livello mentale ci dà qualcosa in più, se non vinciamo dovrò lavorare molto nella testa dei giocatori”. “È un percorso, una partita che può servire a tutti: giocatori e staff – dice Gattuso -. Biglia? Domani vedrete se è in campo. Vincendo ammazzeremmo l’Inter? Io penso alla mia squadra, ogni partita è una partita diversa“. “Non dimentichiamoci quello che abbiamo passato a inizio stagione: potevamo perdere con il Dudelange e poi siamo usciti in anticipo dall’Europa League. Ci vuole umiltà, i nerazzurri non partono sfavoriti. Bisogna arrivarci con la testa rilassata, libera, senza pensare a essere favoriti o sfavoriti“.

Il possibile esonero dopo il derby d’andata? Non ho mai pensato fosse l’ultima partita, ho solo pensato a preparare bene la mia squadra dentro la settimana. Non ho mai pensato che potevamo lasciare la squadra, ho solo continuato a lavorare

Su Piatek possibile uomo-derby: “Abbiamo bisogno di tutta la squadra e non solo di lui. Pochi giocatori vincono le partite da soli e io non ho singoli che possono decidere una partita”. “Con lui non parlo molto – continua Gattuso –, io ho fatto poco. Sto vendendo qualche sorriso in più perché pensavo all’inizio fosse arrabbiato con me (ride, ndr). Non devo dirgli tante parole, sa quello che deve fare e va bene così“.

Non c’è nessuna rivincita che ho nei confronti di qualcuno – risponde Gattuso, noi dobbiamo continuare a credere al nostro obiettivo: tornare in Champions League. Il calcio è bello per quello: Allegri dopo Madrid è stato accusato di non saper allenare, martedì invece il contrario. Va bene così, fa parte del nostro lavoro. Io mi sento un privilegiato, molto fortunato, bisogna continuare a credere in quello che si fa“.

Queste partite“, prosegue Gattuso, “si devono preparare come piace a me, con silenzio e professionalità. Per questo mi piace questa partita. Si sente che c’è aria diversa, nervosismo. Su altri match metti di più la voce. Di tensione ce n’è abbastanza“.

Su Icardi la risposta è pungente: “Nel mio spogliatoio voglio rispetto. Le squadre si costituiscono sul campo di allenamento e nello spogliatoio. Quando manca il rispetto divento una belva. A me piace che ci diciamo le cose in faccia. Meglio mandarsi a quel paese e dopo due giorni mettere le cose da parte. Di Icardi faccio fatica a parlare“.

Possibilità di raggiungere il Napoli? Siamo lontani, pensiamo a noi. Certo, il Napoli ha la Coppa, ma ci sono troppi punti. Il fatto di non prendere gol e ribaltare le partite all’ultimo come contro Genoa e Udinese ci ha rafforzato sicuramente“. “Quanto c’è di mio nella crescita di me? Il merito è di questi ragazzi, della società, non penso a me. I miei ragazzi stanno migliorando giorno dopo giorno a livello tattico e mentale. Una piccola percentuale è mia e del mio staff, ma per lo più merito dei calciatori“.

Suso e Paquetá sono stanchi ma “serve il loro aiuto. Non è un problema fisico, ma più di quello che chiediamo durante gli interventi. Ora dobbiamo trovare compattezza e loro sono indispensabili. Musacchio? Mateo ogni volta che va alla ricerca, che vuole entrare in area non sbaglia quasi mai. Bisogna dare i meriti a lui, alla linea di difesa e alla squadra. Ci sono 10 giocatori che tornano sempre nella propria metacampo“.

Sull’espulsione di Verona e il rischio di non essere in panca al derby: “Devo imparare a essere più bravo e migliorare. Non devo parlare con i giocatori della squadra avversaria. Ho sbagliato io, dico qualche parola di troppo in partita ed è meglio parlare a fine partita di certi argomenti. Giusto che l’arbitro (Pairetto, ndr) mi abbia cacciato via anche se ero arrabbiato con un mio giocatore”.

Berlusconi propone Suso dietro le due punte? Non l’ho sentito in questi giorni. Ma quello che dice lui va sempre rispettato, poi io faccio il mio lavoro. La punizioni di Biglia? Ultimamente stiamo prendendo vari falli dal limite. Abbiamo 3-4 giocatori che le calciano molto bene: Calhanoglu, Suso, Biglia. Alla fine di ogni allenamento provano i tiri. Penso che dobbiamo prendercene di più“.

Con una vittoria l’Inter potrebbe finire al tappeto, ma Gattuso conclude: “Calma, domani bisogna avere tanto, tanto, tanto rispetto per l’avversario. Dobbiamo rispettare l’Inter e giocare meglio della partita d’andata“.

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