La Champions è ancora nelle nostre mani, non facciamo del derby un dramma

Il derby, purtroppo, è andato.

Se n’è andato malamente. In maniera forse inaspettata per il clima e le sensazioni che aleggiavano. E la sconfitta, inutile mentire a noi stessi, brucia parecchio. Brucia per come è arrivata, per gli errori commessi e senza dubbio per la posta in palio. Ma occorre farsene una ragione. Ed anche al più presto.

MEMORIA CORTA

Alzi la mano chi, dopo l’amara sconfitta subita con l’Inter, non abbia inveito contro squadra ed allenatore. Quella stessa squadra e quello stesso allenatore che, nonostante qualche difficoltà di troppo, fino a qualche giorno fa occupavano un terzo posto assolutamente impronosticabile ad inizio stagione. Quella stessa squadra e quello stesso allenatore che, in questo 2019, si sono rivelati tra i più in forma d’Europa, collezionando una singola sconfitta, proprio nel derby.

Il gol di Piatek in una delle gare più emblematiche della stagione. Sicuri che possa già finire tutto nel dimenticatoio?

LA SITUAZIONE NON È POI COSÌ TRAGICA

Ecco, cadere nella superficialità di giudizio è fin troppo facile dopo gare del genere. Ed il sottoscritto stesso è prontamente incappato in questo tipico errore. Dimenticare tutto ciò che di buono è stato fatto fino ad ora sarebbe infatti uno sbaglio madornale. Dopo la batosta di domenica, pessimismo e rancore sono le ultime cose di qui questa squadra ha bisogno. Una squadra che, fragile per natura, ha dimostrato di saper dare il meglio di sé solo quando caldamente sostenuta dai tifosi.

Che poi, parliamoci chiaro: se ad inizio stagione vi avessero offerto quarto posto, cugini avanti solo due punti e Roma distante quattro, il tutto con ancora dieci partite per scrivere il proprio destino, non avreste firmato all’istante?

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