Milan: tra dubbi e certezze con vista Champions

La sconfitta contro l’Inter ha lasciato tanti punti di domanda: questo Milan è da Champions? Questa squadra può migliorare? Gli interpreti di questo team sono da Milan? Tanti forse troppi dubbi, esageratamente “scoperchiati” all’aria come se le ottime performance di qualche settimana fa contassero poco, sia sul piano prestazionale sia come risultato finale. Dove sono finiti lo spirito, la voglia e la grinta, visti contro il Napoli, l’Atalanta, il Cagliari?

DA AGNELLI A LEONI

Strano ma vero: se nel derby la squadra ha perso tali caratteristiche, in Nazionale gli undici milanisti, la maggior parte titolari, sin ora hanno superato ogni più rosea aspettativa: Calhanoglu ha realizzato un goal da antologia e un assist in rovesciata in sole due sfide; Paquetà ha incantato il popolo brasiliano con la maglia numero 10, siglando, inoltre, la sua prima rete in verdeoro; per Piatek ci sono voluti nove minuti per risolvere il match contro l’Austria e tornare mattatore indiscusso; Rodriguez e Laxalt, con le rispettive Nazionali hanno sfornato prestazioni di lusso; Donnarumma è rimasto imbattuto.

MUDULO ERRATO?

Pare una barzelletta ma è tutto reale. E se fosse il modulo a dare torto a Rino Gattuso? Se i giocatori non riuscissero ad esprimere le loro potenziali caratteristiche? Uno di questi il turco, nonché numero 10 rossonero, Hakan Calhanoglu, abituato secondo il 4-3-3 a giocare da esterno d’attacco, lui nato trequartista puro. Non a caso in Nazionale la sua migliore prestazione, l’ultima per citarne una, contro la Moldavia, è risultata perfetta proprio come trequartista dietro alle due punte.

BRACCINO CORTO?

Se fosse invece la paura dello stesso allenatore ex Palermo a far si che il Milan non cresca nel modo corretto? Basti pensare al derby di qualche giorno fa: i rossoneri non sono mai riusciti ad impensierire il gioco nerazzurro, segnando solamente su due occasioni a palla inattiva. Pirlo, durante l’intervista di ieri alla Gazzetta dello Sport, ha evidenziato la capacità del tecnico calabrese di imprimere a tutti costi un gioco e come mai allora contro l’Inter si è persa questa preziosa lucidità? Spetta a Gattuso riflettere su questi temi, meglio il più presto possibile, evitando che il cammino Champions League si complichi ulteriormente.

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