Cori razzisti verso Bakayoko “puniti”, la sentenza e i retroscena

Il giudice sportivo, dopo i cori razzisti dei tifosi laziali verso Bakayoko e Kessie, in occasione di Milan-Lazio, semifinale di ritorno di Coppa Italia, uditi dalla federazione presente al Meazza, ha deciso di emettere una sentenza: un turno di squalifica (sospesa) circoscritta a mezza curva Nord, in pratica una sorta di squalifica a zona indicata solamente per gli ultras biancocelesti, situati nella parte bassa del settore nord, i cosiddetti Irriducibili. Il giudice Zampone, come riporta il Corriere dello Sport, ha disposto che l’esecuzione della sanzione sia sospesa per un periodo di un anno, con avvertimento che se durante tale periodo venisse commessa nuovamente la stessa o simile infrazione, la sospensione sarà revocata e la sanzione sarà aggiunta a quella inflitta per la nuova violazione, una sorta di doppia multa. Gli ispettori federali presenti a San Siro avrebbero sentito cori razzisti, pre-in-post gara. Nel comunicato viene sottolineato che i sostenitori della Lazio presenti sul terzo anello verde erano circa 4000 e il 90% dei quali è responsabile di quanto accaduto. Intanto, il Milan tramite il presidente Paolo Scaroni ha riportato un video, in cui venivano ripresi i tifosi biancocelesti che per ben 32 volte incitavano cori contro Bakayoko. Il video è stato girato immediatamente al Presidente del CONI della Lega e della Federcalcio. Il caso non si è ancora concluso. La federazione dovrà tenere conto anche di questo.

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