Gattuso: “Io primo responsabile, sto facendo fare figuracce a una squadra storica”

Una sconfitta che potrebbe aver compromesso l’ingresso in Champions League. Gennaro Gattuso ha espresso tutta la sua delusione nel post di Torino-Milan: “Oggi siamo stati condannati da un episodio – spiega -. La squadra oggi era viva, ha fatto quello che doveva fare. Ma al momento gira così, dobbiamo assumerci delle responsabilità. Abbiamo fatto fatica e qualche pericolo l’abbiamo creato. Ci sta che quando prendi rigore in modo così ingenuo perdi le staffe. Dobbiamo venirne fuori“.

In passato eravamo abituati a saper soffrire. Oggi facciamo fatica, soffriamo troppo – continua il mister -. Non posso dire nella conferenza di fine settimana che ho visto la squadra bene quando non è così. Ci vuole onestà. Non posso raccontare quello che non vedo“.

La mia è una squadra che si impegna, ma fa fatica – continua Gattuso –. Ci divertiamo meno di due mesi fa e stiamo pagando le conseguenze. Pensiamo troppo, viene meno l’entusiasmo e per questo mi faccio anche io qualche domanda. Voglio gli occhi della tigre, ma sta mancando tutto questo. Il mio futuro? Sono legato ai risultati. Sto facendo fare una figuraccia a una squadra storica come la mia, il principale responsabile sono io“.

Anche stasera abbiamo cercato sempre di andare a verticalizzare. Ci siamo trovati spesso uno contro uno. Quando mentalmente hai troppa preoccupazione possono venire periodi così. Non è questione fisica, io prima del gol non ricordo grandi occasioni del Torino. Dopo il rigore abbiamo perso la testa, ma ci sta“.

Ci manca la tranquillità, una serie di risultati. Abbiamo fatto fatica negli ultimi due mesi. Ci diamo le mazzate da soli certe volte, sembra. A Parma abbiamo preso gol per un fallo ingenuo. Oggi idem. Dobbiamo essere più bravi a commettere meno errori possibili. Voglio ripartire dalla prestazione di oggi, la squadra ha fatto quello che deve fare“.

Mi sento sempre responsabile, è un aspetto che avevo anche da giocatore. Non siamo la più forte squadra d’Italia ma abbiamo una rosa che può crescere ancora e che si sta giocando ancora la Champions. Fra tre-quattro anni migliorerò questo difetto“.

Il rigore – conclude Gattuso –? Si può lavorare parlando delle caratteristiche dell’arbitro. A me piace parlare della postura del corpo, di come far girare la palla quando si riparte. Ci vuole del tempo a far cambiare il carattere a un calciatore“.

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