Il 13 e il 22 fanno coppia fissa. Il terzo incomodo Caldara resta a guardare

La stagione dei rossoneri sta per tramontare: sono infatti sette le gare che separano i ragazzi di Gattuso dal gong finale. Con o senza Champions, il Milan dovrà fare i conti con un bilancio inevitabile. I rossoneri di Gattuso stanno difendendo con le armi a disposizone un quarto posto che significherebbe rinascita e riconquista di terreni europei sconosciutidl da anni, troppi anni. Gattuso dovrà fare delle scelte con le pedine a disposizione, concedere riposi meritati, recuperare la giusta mentalità e – perché no – lanciare chi merita spazio e occasioni.

MUSACCHIO vs CALDARA – L’errore decisivo – oltre che ingenuo – nella gara contro la Juventus ha prontamente condannato il centrale argentino. Nel frattempo, Caldara ha abbandonato l’infermiera. Unendo i due dati: Caldara al posto di Musacchio. Esclusa la difesa a tre – poco propensa al gioco e allo sviluppo rossonero – si è acceso il ballottaggio tra i due. Le strade sembrano quasi opposte: Mattia non ha mai giocato in Serie A, Musacchio rappresenta una colonna più che portante. L’ex Juventus potrebbe quindi sollevare una parte della spina dorsale del Milan dall’incarico, garantendo un ricambio, rappresentando un’alternativa più che valida.

CERTEZZA – Aldilà della sbavatura contro gli uomini di Allegri, la stagione di Mateo Musacchio merita un plauso. Forse qualcosa di più. Compagno ideale del capitano, esperto, saggio e mai banale. Stacco aereo da manuale, spinta offensiva equilibrata e velocità. Basti questo per nominare l’argentino titolare inamovibile, anche quando le alternative in pancina scalpitano, pronte a percorrere i passi delle certezze. In coppia con Romagnoli, Musacchio ha rintracciato la sua dimensione, completando le lievi mancanze del giovane capitano, godendo della sicurezza e della maestria dello stesso numero 13. Una coppia difficile da separare, sopratutto ora. Nel momento decisivo. Con il quarto posto da difendere ad ogni costo. A sette giornate dalla fine.

CALDARA OUT? – Se è tutto vero – e pensiamo lo sia – la stagione di Mattia Caldara finirà esattamente come è cominciata. In panchina. Un acquisto di tutto rispetto, una prospettiva del nostro calcio. La stessa che chiuderà la stagione – forse inaspettatamente – ai margini. Una stagione tutto sommato sfortunata quella di Mattia, abiuato alla difesa a tre, escluso prima per scelta tecnica e poi il lungo infortunio. Ora, il calvario sembra finito con Mattia pronto a separare la coppia perfetta. Risulta tuttavia complicata una separazione del 13 e il 22, una diga davanti al portiere rossonero. Gattuso ama la stabilità e in maglia rossonera, Caldara rappresenta una vera e propria scommessa. Per queste sette gare che separano il Milan dal termine della stagione ci sarà poco spazio per le prove e gli sperimenti.

DELUSIONE – L’acquisto di Caldara resta un esperimento probabilmente fallito. Una stagione condita da sfortuna e stop inaspettati, certo. Tuttavia, al giovane Mattia non sono mancate le opportunità di incidere e lasciare il segno con la maglia del Milan. Prima inadatto alla retroguardia a quattro uomini e ora il terzo incomodo di una coppia fissa. Una stagione che non ingrana, una prospettiva forse non ancora del tutto fiorita.

Impostazioni privacy