La Panchina di Spade

E, dunque, l’Inverno è arrivato. Si, lo sappiamo, siamo in piena primavera, e no, non siamo impazziti. La tentazione di far riferimento all’uscita dell’ottava ed ultima stagione de “Il Trono di Spade”, oggi, era davvero troppo succosa. Se non l’avete mai vista, fateci un pensierino se avete un paio di settimane libere ed una sufficiente capacità di distacco dai personaggi di una serie tv. E, tranquilli, il seguente testo è a zero contenuto di spoiler.

Tornando, o meglio andando, alle vicende rossonere sembra esser spuntato un timido raggio di sole a Milanello. La vittoria con la Lazio pesa più di quanto si possa immaginare, per tre motivi. In primis, si è forse riusciti a mettere alle spalle le scorie post-derby. E, fattore non secondario, si è ancora certi che, a 6 giornate dal gong, il Milan occuperà la quarta posizione anche qualora l’Atalanta facesse bottino pieno con l’Empoli.

Riavvolgendo il nastro

Eppure, come in GOT, non tutto appare come lo si vede. Accade, per esempio, che alla vigilia di una sfida fondamentale, Leonardo, Direttore Tecnico dell’A.C. Milan, rilasci la seguente dichiarazione a Rai Sport, riguardo Gattuso Gennaro, allenatore della suddetta società: “Non c’è niente da spiegare, è qui, ha un contratto lungo. Abbiamo avuto la possibilità di cambiare, ma siamo stati felici di proseguire con Gattuso. Ci conosciamo da troppi anni per fare ancora certi discorsi”.

Ora, posto che Gattuso, in panchina, di errori ne ha fatti, posto che il Milan potrebbe ragionevolmente voler affidarsi ad un altro allenatore, posto che Rino avrà anche mille difetti, non si può non sottolineare quanto fuori-luogo sia stata l’uscita del dirigente brasiliano. Lo scriviamo ora, quasi 2 giorni dopo la vittoria. In maniera da evitare qualsiasi parallelismo fra questa considerazione ed un alibi se, per caso, sabato sera non si fosse battuta la Lazio di Inzaghi.

Archiviati i 3 punti di platino, dunque, torniamo alla ciccia e, dunque, a riflettere sul perché di queste parole. Dire di “aver avuto la possibilità di cambiare” correggendo poi il tiro con “siamo stati felici di proseguire con Gattuso” assomiglia molto a quei subdoli giri di parole che preannunciano rotture e/o sorprese imminenti. Più o meno, come accade nel mondo di Jon Snow e soci.

Quasi annunciato

Che poi, di sorpresa, non si può nemmeno parlare: oggi, infatti, l’impressione è che a prescindere dall’esito del finale di stagione, Rino Gattuso non sarà l’allenatore del Milan nella prossima stagione. Troppo forti gli spifferi sui malumori del tecnico, angustiato – e giustamente forse – sia da una larga parte di tifoseria che non gli perdona mezzo passo falso ma soprattutto da una dirigenza che non ha mai convinto pienamente. E quest’ultimo è un dato di fatto: del resto, se dichiari di aver avuto “la possibilità di cambiare…” scopri di fatto le carte su un quadro non proprio serenissimo.

Compattezza

In ogni caso, comunque, Gattuso andrebbe un pò più tutelato a livello mediatico: in primis perchè, ad oggi, i risultati sono con lui (4º posto e possibilità di tornare in Finale di Coppa Italia). In secondo luogo perchè il contrario potrebbe comportare anche ricadute psicologiche nello spogliatoio. E, comunque, a livello comunicativo non è la prima volta che, in questa stagione, le dichiarazioni del mister e di esponenti della dirigenza si trovino a divergere in maniera limpida. Vedasi, ad esempio, i comunicato di ieri sulla diatriba Kessie-Acerbi-Bakayoko e le parole di Gattuso in sala stampa, nel post-gara di domenica.

In ogni caso, di certo, a giugno si vedrà. Probabilmente Rino, come Ned Stark, suo alter-ego nell’immagine di questo articolo, saluterà la compagnia. Da vedere quindi se, come Lord Eddard, lo farà con onore e, magari, da vincente, come aveva abituato da calciatore.

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