Milan, di buono c’è la duttilità tattica: può essere il valore aggiunto nella volata finale

Il primo tempo disputato ieri dal Milan sul terreno di gioco del “Tardini” di Parma è una di quelle cose da dimenticare in fretta. Una squadra molle, scesa in campo con un atteggiamento opposto a quello che la logica chiederebbe ad una squadra che necessita come l’aria di centrare il quarto posto in classifica.

Secondo La Gazzetta dello Sport, in questo momento difficile c’entrano i giocatori come l’allenatore. Troppo lenta, infatti, è la manovra del Milan, a cui palesemente manca in mezzo al campo un uomo in grado di accendere la luce. Negli scorsi mesi lo è stato Paquetà, il cui rientro a questo punto è quanto mai fondamentale. Del resto, senza una manovra di qualità, a Piatek non arrivano suggerimenti degni di questo nome, e così il polacco si ritrova le pistole scariche.

L’aspetto positivo, vistosi nel secondo tempo, è che questa squadra è quantomeno camaleontica. Anche al Tardini, infatti, si è vista la capacità di adattarsi a diversi moduli; è una garanzia per i rossoneri, che dimostrano di saper interpretare bene sia il 4-3-3 sia il 3-4-1-2. Bisogna ripartire da questa duttilità: potrebbe essere il valore aggiunto nella volata finale.


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