Milan, senza Paquetá si torna al caro vecchio 4-3-3. Gattuso fa dietrofront

È un momento in cui ci va tutto storto”. Ammissione di un mister preoccupato e consapevole del momento di flessione della sua squadra. Il Milan non sembra più il Milan, quello che fino ad un mese fa lottava e difendeva il quarto posto anche senza armi. Qualcosa è cambiato, la fortuna ha smesso di sorridere e la squadra rossonera sta inscenando una stanchezza fisica e mentale più che preoccupante.

BRUSCA FRENATA – Nelle ultime tre gare, il Milan ha conquistato un solo punto, convincendo poco e mostrando lacune da squadra impaurita sull’orlo del baratro. Troppo poco per chi si è dichiaratamente candidato per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Il Milan non è andato oltre il risultato di 1-1 contro l’Udinese: un misero punto dopo la doppia sconfitta contro Inter e Sampdoria. Una brusca frenata che potrebbe compromettere il percorso stagionale. Ma il punteggio non è la sola nota stonata della serata di San Siro: il Milan dovrà fronteggiare il doppio infortunio di Donnarumma e Paquetá, due colonne portanti della squadra di mister Gattuso. Sabato pomeriggio, il Milan raggiungerà Torino, ospite della Juventus, per una gara che potrebbe obbligare i rossoneri a scomodarsi dal quarto posto, scivolando ulteriormente.

DIETROFRONT – Il brasiliano Paquetá ha rimediato una distorsione alla caviglia proprio alla sua prima apparizione dietro le due punte. Una gara ordinata, brillante, da vero brasiliano sulla trequarti. Senza il numero 10 della Nazionale brasiliana, Gattuso dovrà riabbracciare il modulo che ha caratterizzato tutta la stagione dei rossoneri. A partire dalla gara a Torino contro la Juventus, infatti, si tornerà al caro vecchio 4-3-3, con Suso che rientrerà tra i titolari, al suo posto nel tridente d’attacco. Un vero peccato dover separare la coppia Cutrone-Piatek, che a suon di like sui social, ringraziamenti pubblici, gol e assist ha composto un duetto mica male. I due si completano quasi alla perfezione, con Piatek che aspetta e riempe l’area, in attesa degli spunti del 63, una vera e propria mina vagante in area e non solo.

STABILITÀ Non è forse il momento per gli esperimenti. Il Milan si sta giocando la qualificazione alla prossima Champions League oltre ad un biglietto diretto per Roma per disputare la finale di Coppa Italia, altro traguardo che i rossoneri vorrebbero centrare. Quest’anno, più che mai. Tornare al 4-3-3 significa escludere Cutrone, meritevole di spazio sul rettangolo verde, lodevole per passione, quantità e grinta. Significa anche rientrare nell’immediato nel mondo della stabilità, accantonando le novità e quelle pericolose rivoluzioni che potrebbero smascherare il Milan, mostrandone fragilità ed insicurezze poco salutari. Si ritorna subito al modulo tipo, proprio contro la prima in classifica, la regina d’Italia da ben sette anni. La squadra di Allegri vanta un’ottima qualità tra le linee centrali: per questo sarà più che essenziale pungere la Juventus ai lati. Con ogni probabilità il Milan affronterà l’ex De Sciglio, con Suso e Calhanoglu che dovranno battere un colpo per mostrare di esserci ancora, nel pieno di una rincorsa Champions più viva che mai.

Le alternative ci sono, probabilmente non sono mai mancate a Gattuso. Mancano solo risultati, convinzione e sicurezza nei propri mezzi. La Champions è lì, ad un passo. Serve compiere questo passo con convinzione, determinazione e consapevolezza. Un passo da Milan.

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