R come Rino, R come rimpianto: la Coppa serviva al Milan e soprattutto al mister

Il Milan aveva una grande possibilità di andarsi a giocare un trofeo ma, dopo la sconfitta di ieri sera contro la Lazio, ha miseramente fallito. La situazione è davvero preoccupante. Dopo una grande cavalcata – fatta più di punti che di bel gioco – la luce sembra essersi improvvisamente spenta. Il derby perso pare abbia lasciato delle scorie incancellabili nelle menti di mister e giocatori. Nessun gioco, lacune difensive che sembravano ormai essere superate, in questo modo la Champions League rimarrà, ancora una volta, solamente un miraggio.

La “rivoluzione” voluta da mister Gattuso puzza tanto di turnover per avere i suoi fidati freschi per il match chiave di domenica sera a Torino. Le assenze di Rodriguez e Calhanoglu, fedelissimi dell’allenatore rossonero, sembrano essere proprio in quest’ottica. Ma la cosa che lascia maggiormente perplessi è il mancato impiego di Paquetá, indicato addirittura come possibile titolare nella conferenza pre partita. Buttare letteralmente al vento una Coppa Italia nella quale sono uscite Juventus, Napoli e Inter davvero non ha nessun senso. Era l’occasione per il Milan di tornare a vincere un trofeo che manca da Doha 2016 e, soprattutto per Gattuso per dimostrare di meritare la conferma per il prossimo anno. Ma tutto questo è stato gettato al vento nella scellerata serata di ieri.

Ora l’unico obiettivo rimane il quarto posto. Un obiettivo fondamentale per diverse ragioni come ribadito più volte da tutto l’ambiente rossonero. Mancano 5 gare al termine della stagione e il Milan e Gattuso hanno l’obbligo di dare tutto quello che hanno per raggiungere il quarto posto ma sul campo e non a parole come stanno facendo ultimamente. La Champions League è cruciale per il futuro del Milan, quello di Gattuso invece è ormai segnato e, a meno di colpi di scena, non sarà a tinte rossonere.

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