Calhanoglu tiene accese le speranze Champions: Milan corsaro a Firenze

La vittoria ottenuta nel pomeriggio dall’Atalanta contro il Genoa mette decisamente in salita la corsa Champions per il Milan, che se vuole alimentare le residue speranze di quarto posto ha un solo ed unico risultato possibile in casa della Fiorentina: la vittoria. Gattuso schiera i suoi con il 4-3-3: in difesa Musacchio viene preferito a Zapata, mentre a centrocampo – stante le assenze di Biglia e Paquetà – il “ribelle” Bakayoko gioca dal primo minuto, con Kessie e Calhanoglu ai suoi lati; davanti Borini e non Castillejo. L’ex Montella si schiera a specchio: Laurini e Dato sostituiscono gli indisponibili Pezzella e Veretout, davanti Mirallas è preferito a Simeone.

PRIMO TEMPO – Il primo tiro della gara è di marca fiorentina, con Muriel che al quinto minuto si accentra da sinistra e calcia, trovando la deviazione in tuffo di un attento Donnarumma. Da quel momento in poi è un monologo rossonero, che inanellano occasioni su occasioni: al 20° cross di Musacchio, che arriva sul secondo palo a Suso, il quale col sinistro calcia forte ma centrale, trovando la reattività di Lafont ad intercettarlo; tre minuti dopo, è miracoloso il portiere della Fiorentina da allungarsi quel tanto che basta per togliere dall’angolino il destro di Calhanoglu. Dieci minuti dopo, però, il turco si prende la rivincita: Suso si accentra e crossa in mezzo, perfetta la torsione di testa di Hakan che la mette nell’angolino dove Lafont non può arrivarci. La Fiorentina non riesce a reagire ed il primo tempo si conclude sul punteggio di 1-0 a favore dei ragazzi di Gattuso, in totale controllo del match contro una Fiorentina con la testa altrove.

SECONDO TEMPO – Nella ripresa, come spesso è successo, il Milan non entra troppo bene in partita, facendo prendere fiducia alla Fiorentina, che si rende insidiosa col tiro di Chiesa al minuto 52: per fortuna dei rossoneri, il destro del figlio d’arte termina di poco altro sopra la traversa. E’ ancora più pericolosa l’occasione che si materializza due minuti dopo: Chiesa lancia Mirallas, che con un pizzico di fortuna salta Rodriguez trovandosi a tu per tu con Donnarumma. Il sinistro del belga su primo palo non è molto potente e Gigio scende rapidamente e ci mette la manona per evitare il pareggio. Al 63° è ancora decisivo Donnarumma, che respinge una goffa deviazione di Kessiè che stava finendo nell’angolino. Il Milan reagisce al minuto 65, col solito movimento ad accentrarsi di Suso, ma la conclusione dello spagnolo è troppo centrale e viene bloccata in due tempi da Lafont. Ad un quarto d’ora dalla fine, Gattuso opera il primo campo, togliendo un generoso Piatek ed inserendo al suo posto Patrick Cutrone. Al 76° trema ancora il Milan: Kessiè perde palla e “lancia” il contropiede della Fiorentina. Chiesa si accentra e calcia, Donnarumma non trattiene, poi il rimpallo su Vlahovic termina fortunatamente a lato. All’80° Cutrone ha sui piedi il match point: Cutrone scippa palla a Benassi e allarga per il numero 63, il cui destro ad incrocio termina alla destra del palo di Lafont. Subito dopo Gattuso toglie Suso – uno dei più positivi dei suoi – per inserire Castillejo. Negli ultimi quindici minuti, recupero compreso, il Milan non concede nessuna palla gol nitida alla Fiorentina e coglie una vittoria fondamentale che le permette di restare a -3 dall’Atalanta a due gare dalla fine.

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