De Rossi saluta l’Italia: di bandiere così non ne esistono più

Anche De Rossi saluta la Serie A. Un addio inaspettato, che ci ricorda ancora una volta come i tempi stiano cambiando e di come – purtroppo – le bandiere stiano smettendo di sventolare. “La sua scelta mi sorprende” ha ammesso Paolo Maldini. Ebbene sì, la Serie A saluta un grande uomo, un esempio di calcio, professionalità, correttezza e amore indiscusso per la propria squadra. Al calcio italiano mancherà lui, come mancheranno questi principi, ormai poco comuni tra i calciatori della Serie A. Problema generazionale? Probabile.

ESEMPIO – Un esempio da ricordare quello di De Rossi, ultimo pilastro di una squadra, esempio di agonismo, un avversario solo sul campo, rispettato da tutti indistintamente. Un avversario poco avversario, tanto elogiato e stimato. Il calcio italiano – oggi – perde tanto perché scorrendo l’elenco degli attuali calciatori della Serie A è difficile rintracciare bandiere o quantomeno esempi universali, dentro e fuori dal rettangolo verde. Il significato di bandiera – nel calcio – probabilmente non esiste, ma si avvicina molto a quello di esempio. In primis per i compagni, ma anche per gli avversari. Per il calcio. È vero anche che le generazioni stanno subendo dei cambiamenti, così come i principi delle società di calcio, ma di addii come quello di oggi – probabilmente – non ne vedremo più.

CASO MILAN – Il Milan sta mantenendo il passo del calcio italiano, rientrando negli standard comuni. I rossoneri, giovani e di prospettiva, sono privi di leader. Quelli veri, che sanno dare l’esempio ed essere il collante di tutta la squadra. Abate e Zapata – tra gli uomini di Gattuso – si avvicinano molto alle ormai lontane bandiere e dei rappresentanti che hanno scritto la storia del Milan. I due non rinnoveranno il proprio contratto con il Milan. Esempio lampante di una squadra in rinnovamento, che guarda ad un futuro senza più bandiere e colonne portanti. Ricca di giovani, i loro errori, senza esempi da seguire, con una storia tutta da scrivere. La fine della storia non la conoscono, proprio perché le vie percorribili sono tante, forse troppe. Per scrivere la storia di un club ci vuole altro, ci vuole qualcosa che manca al calcio italiano. De Rossi dice addio, lasciando la speranza che non sia l’ultimo saluto di un grande uomo, di un grande campione che ha scritto una storia. Quella del calcio. La storia di questo sport prosegue, forse in mani poco sicure.

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