Donnarumma scaccia la paura, poi Piatek e Suso mandano KO il Frosinone: Milan impatta la Dea

Nonostante la richiesta formale rivolta alla Lega Serie A, niente contemporaneità per la penultima giornata, col Milan, dunque, che scende in campo prima delle dirette concorrenti Inter e Atalanta. Lo fa ospitando a San Siro – davanti ad oltre 60 mila tifosi – il Frosinone già retrocesso da qualche settimana. Per la sfida ai ciociari, Gattuso conferma in blocco l’undici che ha espugnato Firenze otto giorni fa: Abate, all’ultima gara a San Siro da milanista, preferito a Conti sull’out destro, davanti ancora Borini. Baroni risponde con un 3-5-2, i cui terminali offensivi sono Trotta e Ciano.

PRIMO TEMPO – La prima conclusione verso la porta è di marca rossonera, con Musacchio che imbuca per Suso, il quale si accentra e calcia dai venticinque metri, ma la conclusione è strozzata e facile preda di Bardi. Al decimo Calhanoglu crossa basso per Borini, che calcia a botta sicura, trovando l’opposizione alla disperata di un difensore gialloblu. A metà del primo tempo è ancora Borini a creare patemi alla difesa frusinate, con l’esterno che, da due passi, non riesce a ribadire in rete il cross di Suso. Alla mezz’ora, la principale occasione da rete per il Milan: il pallone allontanato dalla difesa del Frosinone arriva dalle parti di Bakayoko, che calcia al volo col sinistro sfiorando il palo della porta difesa da Bardi. La prima chance per il Frosinone si materializza al minuto 37, con Sammarco che scippa il pallone a Kessie ma poi spreca tutto calciando malissimo. Si conclude, dunque, sull’inevitabile 0-0 un primo tempo decisamente scialbo, col Frosinone che non ha grosse difficoltà a contenere un Milan, che – impegnato com’è nella corsa Champions – avrebbe dovuto fare certamente di più e va negli spogliatoi tra i fischi di San Siro.

SECONDO TEMPO – Pronti-via ed è subito clamorosa l’occasione che capita a Fabio Borini: dopo trenta secondi, la palla carambola sui piedi dell’esterno, che tutto solo a tu per tu con Bardi calcia incredibilmente alto, sprecando la più facile delle opportunità. Al terzo minuto, l’episodio che può sbloccare la gara: Abate sbaglia il controllo e favorisce Paganini, che poi viene atterrato in area dallo stesso terzino. Sul dischetto va Ciano, ma è prodigioso Donnarumma ad allungarsi sulla sua sinistra e a intercettare il penalty. A quel punto, Gattuso rompe gli indugi e tenta il tutto per tutto, inserendo Cutrone per Bakayoko e passando ad un ultra-offensivo 4-2-4, dove uno dei due mediani è Calhanoglu. Ed è ancora Borini ad avere, stavolta sulla testa, l’occasione per il vantaggio, senza però inquadrare lo specchio. Al 58°, finalmente, il Milan sblocca la gara: Borini calcia male, ma sulla palla sporca si avventa famelico Krzysztof Piatek, la cui zampata non lascia scampo a Bardi! Al 66° arriva il raddoppio rossonero: Calhanoglu si conquista una punizione dal limite dell’area, alla cui battuta va Suso che disegna una traiettoria perfetta baciando la parte bassa della traversa prima di insaccarsi con Bardi immobile. Al 77° il Frosinone va vicino a riaprirla, col neoentrato Dionisi che da pochi passi spara altro col sinistro. A dieci dalla fine, Gattuso concede la standing ovation sia a Piatek (inserendo al suo posto Samu Castillejo), che, soprattutto ad Ignazio Abate: il terzino esce in lacrime tra gli abbracci dei compagni di squadra e battendosi la mano sul petto rivolto ai tifosi. Al minuto 87, altra parata fantastica di Donnarumma, che da due passi disinnesca il tiro a botta sicura di Valzania che poteva riaprire il match. Nel recupero non succede niente ed il Milan può esultare per un 2-0 che lo porta momentaneamente a pari punti con l’Atalanta, impegnata tra mezz’ora in casa della Juventus.

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