Duello Champions: il Milan, l’Atalanta e la forza intrinseca del blasone

180 minuti, pronti a fare tutta la differenza del mondo. Si gioca su un confine labilissimo l’estenuante duello Champions. Una corsa lunga mesi, che vede ancora ben quattro pretendenti ancora in apnea a due gare dal termine della stagione.

Una lista, a conti fatti, che si potrebbe anche ridurre. Da una parte depennando l’Inter, dall’altra la Roma. I nerazzurri, matematicamente ancora in bilico, vantano una posizione resa forte da un calendario più che favorevole. I giallorossi, invece, risultano particolarmente penalizzati, nonostante una quota punti equivalente a quella del Milan, da scontri diretti e differenza reti.

Rimangono, dunque, Milan ed Atalanta, con gli orobici sorprendentemente favoriti: sono 4 i punti che mancano a Gasperini e soci per festeggiare un traguardo da urlo per i bergamaschi. Almeno uno di questi, però, passa dalla prossima trasferta di Torino, giunta proprio all’indomani della Finale persa di Coppa Italia. Che ha raccontato di una Dea, sì, fortissima ma forse non ancora matura per traguardi da “big”.

Il parere dello scrivente, infatti, è che i nerazzurri siano più forti della Lazio, altrimenti vittoriosa nella sfida di ieri. E, dunque, quello che potrebbe essere mancato è anche l’abitudine a giocarsi certi traguardi, nulla volendo togliere al gruppo formato da Papu Gomez e compagni, che giocano un calcio divino.

Ed, allora, anche di questo il Milan potrebbe trarre vantaggio. Ovvero farsi ulteriormente spingere, in quest’ultimo assalto, dalla forza del proprio blasone. Sperando che, appunto, esso non si tramuti in un beffardo boomerang.

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