Milan senza un leader: la dura e amara realtà

L’ennesima debacle, la quarta nelle ultime sette giornate contro il Torino di Walter Mazzarri, ha lanciato un segnale preoccupante, duro ma reale: il Diavolo non ha una vera guida in campo. Alessio Romagnoli contro i granata ha rimediato un’espulsione alquanto inutile per proteste, per aver applaudito l’arbitro nelle sue indigeste decisioni. Una squalifica inattesa, che costringerà il capitano rossonero a saltare il match contro il Bologna. Un gesto immaturo e non da leader. Reina potrebbe essere il giusto identikit, ma le sue presenze stagionali passano più dalla panchina che dal terreno di gioco. Serve recuperare assolutamente mentalità, cambiare rotta e riacquistare coraggio, perso dopo la sfida all’Inter. Vincere potrebbe essere la giusta medicina, per quanto meno trasformare la squadra nel leone che era qualche settimana fa, anche senza una leadership, almeno per queste ultime quattro giornate, per la Champions, per la storia e per i valori di un club che non merita questa crudele situazione.

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