Pace e certezze, ecco il segreto di Gattuso

Sembrano passati vent’anni” – la frase che Gennaro Gattuso ha rilasciato ai media, poco prima di uscire dal Franchi di Firenze. Il tema è lo stress, che il tecnico rossonero ha subito in questi 18 mesi. Rino non si considera ancora un allenatore maturo e lo ha detto più volte, ma quello che ha trasmesso e fatto per la squadra, è stato più volte fatto passare in secondo piano. La rabbia dell’ex Pisa è sempre stata messa in evidenza: Ringhio, tanta grinta e tanto sudore. Non sono di certo le uniche qualità. Infatti, come riporta la Gazzetta dello Sport, l’ex Palermo non solo ha sempre difeso la sua squadra in tutto l’arco della stagione, ma dopo la sfuriata, con conseguente ritiro punitivo, è riuscito a riappacificare l’ambiente in una settimana, incluso il caso Bakayoko, tema protagonista dell’ultimo periodo. Gattuso lo ha dapprima schierato titolare contro la Fiorentina, per poi abbracciarlo a fine gara: un gesto non da tutti, di sicuro una delle migliori qualità, che il tecnico calabrese ha, rispetto a tanti altri allenatori.

I BENEFICI

Questa sua dote lo ha portato non solo a vincere contro Bologna e Fiorentina e quindi a restare aggrappato al quarto posto, ma anche a mantenere un gruppo unito sino all’ultimo, un senso di appartenenza che la squadra ha ricambiato anche durante e dopo il ritiro. Un particolare segnale lo hanno dato anche le seconde linee: da Abate a Zapata, da Castillejo Borini, quest’ultimo in grande spolvero, ma anche due titolari come Suso e Calhanoglu, risorti nelle ultime uscite stagionali e pronti a chiudere in bellezza l’annata.

MATURITÀ

Le sue qualità, se ben osservate, risaltano il grande miglioramento, che Rino ha fatto registrare negli ultimi mesi. L’asticella si è alzata: ritrovare la squadra in questo momento non è stato un facile operato e questo è un segnale molto importante…

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