Perché va data un’altra chance a Rino Gattuso

AGGRAPPATO ALLA CLASSIFICA

Non è facile passare una stagione come quella di Rino Gattuso. Rino Gattuso sente dire che non sarà più l’allenatore del Milan più o meno da inizio settembre. Eppure oggi è ancora qua. Perché di fronte ai numeri non ci puoi far niente. E quei numeri fino all’ultimo minuto, anzi all’ultimo secondo del campionato hanno detto che lui la Champions League poteva giocarla. Il motivo per cui oggi è ancora al Milan è tutto lì. Fosse stato per chi decide, probabilmente se ne sarebbe andato da un pezzo. Ma se il campo ti dà ragione, umori e sensazioni di chi vorrebbe cacciarti non valgono niente.

OBIETTIVO MANCATO 

Oggi che il campionato è finito valutarne l’operato e definirne il futuro è legittimo e, davanti ai numeri, anche apparentemente più semplice. Già perché in termini di obiettivi la soluzione sembra immediata: ha fallito. Ma non può bastare. Aldilà di qualunque dato, resta il fatto che la sua gestione sia stata falsata da troppi fattori esterni. Il contesto in cui ha operato Gattuso può definirsi assurdo, a tratti grottesco.

PARTITA FALSATA

Il cambio di società a metà agosto, lo spettro di tutti i papabili successori, le baggianate extra-campo dei suoi giocatori, il reiterato silenzio volontario della società. Tutte cose che non dipendono da Gattuso, ma cui Gattuso ha dovuto far fronte. Poi il capitano che se n’è andato nel bel mezzo della preparazione estiva, centrocampo e difesa ridotti all’osso per un paio di mesi, il caso Higuain: insomma tutta roba che col campo ha poco a che fare. È come se a Gattuso fossero state cambiate le carte che aveva in mano, con cui aveva preparato la sua partita. Ha dovuto giocare lo stesso, ma con delle carte diverse. Eppure ne è uscita fuori una gran bella partita. Che avrebbe potuto vincere, ma che inevitabilmente ha perso. All’ultima mano e per una carta sola.

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