Piatek a secco di pallottole. Rino, la ricarica si chiama Cutrone

Di per sé, il fatto che un attaccante non vada a segno per 3 partite consecutive non è necessariamente un dramma.

Nemmeno una bella notizia, intendiamoci. Ma, tranne per rari casi, a tutti i bomber capita di concedersi periodi di pausa più o meno lunghi. Se però il numero (1)9 in questione è Krzysztof Piatek, uno che concretizza praticamente ogni palla gol, vuol dire che qualcosa non va. E non solo in lui.

Predicatore nel deserto

Questo qualcosa che non va, ovviamente, è di natura più tattica che tecnica: col 4-3-3 non si va da nessuna parte. Il povero Pistolero, a momenti, fa quasi tenerezza. Abbandonato a sé stesso, costretto a fare reparto da solo. Il popolo invoca il cambio modulo? E cambio modulo sia. Per carità divina, che non venga mai più riproposto lo scellerato 3-4-3 improvvisato contro la Lazio. Per rifornire il Pistolero, l’attacco a 3 non basta più.

Quel Cutrone troppo velocemente dimenticato…

Il tandem Cutrone-Piatek non ha deluso le aspettative. Perché non riproporlo?

La gara contro l’Udinese è emblematica: assist al bacio di Patrick Cutrone per Piatek che dopo un fortuito rimpallo segna il gol del momentaneo vantaggio. Perché quindi non riproporre l’attacco a due punte tanto caro a questi colori? I problemi offensivi sono evidenti, il tempo a disposizione scarseggia e la possibile soluzione è sotto gli occhi di tutti. Rino, in questo finale di stagione puoi ancora quantomeno tentare di salvare la faccia. Non buttare via quest’occasione.

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