Maldini sa il significato di “milanismo”. Leonardo no

Il titolo di quest’articolo dice tutto. Descrive perfettamente la situazione che si è creata nelle ultime settimane in Casa Milan con le vicende riguardanti Paolo Maldini e Leonardo. Delle dinamiche che non sono risultate chiare agli occhi dei tifosi del Diavolo, i quali non riescono a darsi delle risposte su tutto ciò che è accaduto. O meglio, hanno inteso che Leonardo non ha molto a cuore il “milanismo”.

Dimissioni ineccepibili, impensabili, visto che i due lo scorso anno avevano fatto un discreto lavoro sul mercato e che, con l’avvento della nuova stagione, erano pronti a plasmare un Milan da rispedire immediatamente in Champions League, dopo una stagione altalenante finita in modo “tragico” all’ultima giornata.

Maldini, però, è rimasto. Si è sacrificato per il Milan, per i milanisti e per la città. Ora si riparte da lui, da un nuovo direttore tecnico che non sarà vincolato da altre persone. E questo Maldini forse se lo merita, anche se quel 24 maggio 2009 rimarrà indelebile per lo storico 3 rossonero. Un macigno che porterà sempre con sé, ma che sarà disposto a “dimenticare” per il bene del club. Lui conosce il valore, la storia e gli obiettivi del Milan. Affidiamoci a lui, ad un colosso del calcio.

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