Milan, i dubbi sul progetto under 23

La Champions League 2018/2019 ieri sera ha calato il sipario sulla stagione calcistica europea a livello di club, concludendosi con il trionfo del Liverpool di Klopp ai danni del Tottenham di Pochettino per 2 reti a 0. In quel di Madrid si sono viste due squadre piuttosto impaurite che non hanno espresso un gioco spumeggiante come hanno fatto per gran parte dell’annata nel loro campionato, la Premier League. Ma d’altronde si sa, le finali non si giocano, si vincono!

Con la speranza di rivedere al più presto il Milan tornare competitivo nella massima competizione calcistica per club, l’AD Ivan Gazidis è sempre più convinto e deciso a voler costruire un Milan giovane e di prospettiva, possibilmente con tanti calciatori under 23. Ma con questa linea di condotta, quanti anni ancora ci vorranno prima di tornare al vertice – se mai si riuscirà a tornare – in Italia e in Europa? E’ la domanda che la maggior parte dei tifosi rossoneri si fa, e a cui non si ha una risposta certa. Il binomio squadra giovane e squadra vincente difficilmente va di pari passo. Prendiamo come esempi i neo campioni d’Europa del Liverpool e l’ex squadra di Gazidis, l’Arsenal. I Reds con l’arrivo del tecnico Klopp nell’ottobre 2015, hanno iniziato una crescita esponenziale fino ad arrivare al trionfo di ieri sera. La squadra ha un’età media di 27 anni, perciò nel pieno della maturità calcistica. Discorso simile per i Gunners, visto che anche la società londinese ha una rosa con età media pressoché identica a quella del Liverpool (26,9 anni). Mister Emery però, è sbarcato in Inghilterra soltanto nel maggio 2018, e alla prima stagione con l’Arsenal ha centrato una finale continentale (l’Europa League persa malamente 4-1 contro il Chelsea di Sarri).

Questo per dire che difficilmente squadre troppo giovani arrivano a giocarsi le finali europee. Il Milan in questa stagione ha avuto una rosa con età media di 26,7 anni, che però scende a 24,8 considerando i giocatori impiegati (solo la Fiorentina in Serie A ha avuto un’età media inferiore ai rossoneri di Gattuso). Con gli addii sicuri di Zapata, Abate, Montolivo e Bertolacci questo valore, al netto di nuovi acquisti, si abbasserà ulteriormente. Sul futuro di altri giocatori come Musacchio, Biglia e Suso c’è incertezza. I dubbi che possano far parte del nuovo progetto sono tanti.

Va bene ringiovanire la squadra e diminuire il monte ingaggi, ma stando così i fatti, quando il diavolo tornerà con prepotenza a giocarsi qualcosa nel calcio che conta? La sensazione, per non dire certezza, è che serviranno ancora molti anni.

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