Si conferma la linea dell’austerity per la prossima sessione di mercato. In Casa Milan non tira proprio l’aria dell’ottimismo, visto che all’orizzonte c’è da affrontare il sempre più probabile patteggiamento con l’Uefa per lo sforamento del Fair Play Finanziario. Veniamo ai numeri.
Come appreso da SpazioMilan, sembra che il consuntivo del bilancio della stagione sportiva 2018/2019 sia peggiore di quanto era stato previsto. Se si parlava, infatti, di un passivo di 76-77 milioni di euro, sembra che il rosso sarà di circa 109 milioni, considerando le plusvalenze di Manuel Locatelli (12 milioni), M’Baye Niang (2 milioni) e Gustavo Gomez (1 milione). A meno di clamorose cessioni entro domenica, 30 giugno, il Milan chiuderebbe ben oltre i paletti imposti dal Fair Play Finanziario.
E per la prossima stagione? A fatturato invariato (o addirittura peggiore se ci fosse davvero la rinuncia all’Europa League), si potrebbe profilare un passivo di 97 milioni, ancora superiore ai tetti dell’Uefa che ammonterebbe a 77 milioni. Che succede? L’ipotesi più concreta è quella di raggiungere un accordo che possa prorogare al 2022 il raggiungimento del pareggio di bilancio, considerando le prossime tre stagioni per centrare l’obiettivo. In cambio il Milan potrebbe rinunciare al ricorso al Tas e accettare di rimanere fuori dall’Europa per il prossimo anno. Una condizione che difficilmente metterebbe la società rossonera in condizione di spendere troppo quest’estate. La stagione 2019/2020 entrerebbe subito nel triennio sotto risanamento, magari con un salary cap abbastanza restrittivo. Eventualità che mal si conciliano con grandi colpi. Diverso, invece, il caso di prestiti oppure operazioni a parametro zero, ma in giro non c’è granché.