Riscatto a doppio taglio: Italia2019 diventa l’occasionissima di Cutrone. E del Milan

Nessuno (o quasi) si senta al sicuro. La nuova politica del Milan di Gazidis – costretto a guardar attentamente i cordoni della borsa – mette al rischio la posizione di ognuno. Le prime teste a cadere sono state quelle di Leonardo e Gattuso, rimpiazzati da Massara e Giampaolo, con Maldini promosso a DT.

Fase 2

Adesso, invece, toccherà alla squadra. Chiaramente, non vi saranno smobilitazioni, ma un sacrificio sul mercato – anche e solo per autofinanziare in parte le esangui casse rossonere – potrebbe esserci. Pertanto, nemmeno la rosa può considerarsi intoccabile, in ogni suo singolo elemento: dagli esuberi ai big come Suso, Donnarumma e Kessie.

A sorpresa, però, potrebbe essere l’estate di Patrick Cutrone. Reduce da una stagione non esaltante, in cui il ruolo da comprimario gli si è mal cucito addosso, il 63 sta per prendere parte all’Europeo Under 21 con la Nazionale azzurra.

Italia 2019

La kermesse giovanile continentale quest’anno si svolgerà in Italia, fra Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia. Ed il roster a disposizione di Di Biagio si presenta ai nastri di partenza da favorita e candidata ad arrivare ad almeno alla finale di Udine.

Riscatto a doppio taglio

La speranza rossonera, dunque, è che Cutrone possa riscattare un 2018/2019 non facilissimo con la maglia azzurra: un suo buon Europeo potrebbe restituire al Milan di Giampaolo un calciatore motivato e pronto, magari, ad affiancare Krzysztof Piatek nella stagione ventura nel 4-3-1-2 del tecnico ormai ex Samp.

O, magari, innalzarne il valore a tal punto da valutarne una cessione, andando così a realizzare una plusvalenza totale e potenzialmente fondamentale anche in ottica FFP. Sarebbe, di certo, una cessione dolorosa, ma se ad inizio articolo s’era parlato di sacrificio, di certo esso non potrà essere di facile accettazione.

In ogni caso, in bocca al lupo a Patrick ed a tutti gli azzurrini. Nella speranza che il 63 – che in Nazionale ha il 9 – possa portare l’Italia sul tetto d’Europa. E poi, magari, il Milan.

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