Altro che smantellare o cedere a breve: la scelta di “Zorro” testimonia che Elliott vuol fare sul serio col Milan

Nonostante negli scorsi giorni si attendessero i comunicati ufficiali contenenti le nomine del nuovo quadro dirigenziale e del nuovo allenatore del Milan, quest’oggi è terminata un’altra settimana senza che alcune delle caselle più importanti in un club sportivo siano state ricoperte. Il tutto almeno ufficialmente, perché ormai paiono esserci pochi dubbi sul fatto che Paolo Maldini, Zvonimir Boban e Marco Giampaolo entreranno presto (o resteranno nel caso dell’ex capitano) nei “piani alti” di via Aldo Rossi.

In questo editoriale, scritto in un torrido pomeriggio di fine primavera, mi piacerebbe focalizzare l’attenzione proprio su “Zorro” Boban, la vera mossa a sorpresa di Paolo Maldini e Ivan Gazidis. È quasi tutto pronto, mancano gli ultimi dettagli, ma Zvonimir è vicino al grande ritorno al Milan, in veste di dirigente. Ancora da definire con precisione il ruolo che ricoprirà all’interno dell’area tecnica, con il giusto perimetro da tracciare per non “sconfinare” nel territorio di Maldini e dell’a.d. Gazidis, ma vien da sé considerare che una delle principali leggende della storia del calcio croato avrà margini di manovra molto ampi. Si occuperà di ciò che avviene fuori dal campo, con i suoi radar che scandaglieranno tutta l’area sportiva, compreso il settore giovanile.

Per capire l’importanza di un uomo come Boban nel mondo del calcio basta leggere questa frase: “Boban potrebbe andare via? Lo lego, lo incateno alla Torre Eiffel“. Parole, queste, pronunciate qualche giorno fa dal presidente della FIFA Gianni Infantino, che sin dalla sua elezione a capo del massimo organo calcistico mondiale ha voluto Boban come braccio destro nel ruolo di “vicesegretario generale per lo sviluppo del calcio e l’organizzazione di competizioni”. Una battuta, certo, ma che testimonia alla perfezione quanto “peso” avesse il campione di Imoschi nelle “stanze dei bottoni” del pallone internazionale.

In conclusione, francamente, più che la conferma di Paolo Maldini, è proprio la scelta di Boban a garantire, a modesto parere di chi scrive, che Elliott non ha alcuna intenzione di ridimensionare il club o di accelerare le procedure per una vendita a stretto giro di posta. Anzi, chiamare un dirigente così “potente” ed influente in tutto il panorama calcistico Mondiale, significa proprio voler ridare al Milan il “peso politico” necessario per provare nel più breve tempo possibile a primeggiare in Italia e in Europa, soprattutto in un momento storico in cui i rossoneri sono annualmente sotto la scure dell’UEFA per le tristemente famose violazioni del Fair Play Finanziario. Bisognerà battagliare non solo sul rettangolo verde, ma anche negli eleganti palazzi di Nyon, Losanna e Zurigo e Boban è l’uomo ideale per questo compito…

Twitter: @Juan__DAv

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