Zorro, non buonissima la prima: le parole sono importanti, soprattutto ora

«Va tutto bene, sono molto contento» . Poche parole, rubate, quelle di Zvonimir Boban stamani, appena uscito dalla sede rossonera. Per l’amor di Dio, non stiamo parlando di grandi proclami, di un encomio al club di via Aldo Rossi ai quali siamo stati abituati fino a troppi mesi fa. Ma le parole sono importanti e – anche se dette di fretta, senza troppa attenzione – devono essere dosate.

Che vada tutto bene non può essere che un eufemismo. Il Milan è ad un passo dall’auto-esclusione dall’Europa League. Scelta che – se da un lato può dare una boccata d’ossigeno alla società milanista, che in questo modo può lavorare al pareggio di bilancio con almeno 365 giorni in più di tempo – dall’altro stride e non poco con la tradizione rossonera, che delle coppe europee ha fatto scopo ma anche ragione d’esistenza.

Nessun rimprovero – sono comunque, di nuovo, quattro parole strappate con la pinza -, solo un avvertimento. Il nuovo organigramma, che si andrà a completare con Massara, avrà il compito di staccarsi da questo filone di retorica e menzogne cominciato da Adriano Galliani ai titoli di coda dell’era berlusconiana, ma cavalcato degnamente dal formale Fassone e dal discepolo Leonardo. Così come lo stesso Gazidis, che l’indomani della tragica conferma del quinto posto aveva in maniera tanto tempestiva quanto a questo punto mendace tranquillizzato i tifosi garantendo la partecipazione all’Europa League.

Meno proseliti e sorrisi finti, più attenzione ma soprattutto esperienza da guadagnare sul campo: il cambio di rotta in un Milan come mai allo sbando deve ripartire anche da questo. E le premesse sono buone considerando anche che – dopo 9 anni – per la prima volta il Diavolo riparte da un progetto condiviso, dall’alto al basso, senza lotte intestine e diatribe interne. I tempi dei due AD Barbara e Galliani sono ormai lontani, quelli di Gazidis contro Leonardo e Leonardo contro Gattuso meno, ma anche. Ripartire bene e allineati sarà fondamentale, all’insegna della trasparenza e del rispetto di chi del Milan fa non solo una fede ma una ragione di vita.

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