Bennacer si presenta: “Sono il play che vuole Giampaolo”. Che il Milan abbia trovato il suo metronomo?

Basta paragoni scomodi, non portano mai bene: Lucas Biglia, inseguito spasmodicamente per tutta l’estate del 2017, scelse la numero 21, con la speranza di tutti i tifosi rossoneri di aver trovato, dopo anni passati a contestare Montolivo, l’erede del maestro, Andrea Pirlo. Vuoi l’età, vuoi la scarsa confidenza con certi palcoscenici, non fu così.

Adesso è il momento di Ismael Bennacer. Il giocatore algerino, bloccato dal Milan già prima che conquistasse con la sua nazionale la Coppa d’Africa e che fosse premiato quale miglior giocatore della competizione, è il regista che Marco Giampaolo ha da subito indicato come architetto e pioniere prescelto del suo progetto, come ribadito dallo stesso ex Empoli: “Il mister mi ha scelto perché sa come gioco e perché sono adatto al suo sistema tattico.

Tecnica e verticalizzazione, sì, ma anche tanta sostanza. Bennacer non per altro ha scelto la 4. La stessa maglia, anche se abbiamo detto all’inizio che non si fanno paragoni, che negli ultimi anni hanno indossato Demetrio Albertini e Mark Van Bommel. Geometrie uno e muscoli l’altro, appunto. L’algerino dunque è il mix perfetto capace di garantire a Giampaolo quell’equilibrio tanto invocato, soprattutto in un modulo che contempla due punte, un fantasista e due terzini di spinta che talvolta si trasformano in vere e proprie ali.

Tecnica, sostanza e lotta per la maglia. Tra le tante belle parole della conferenza di presentazione odierna, il playmaker ha emozionato i tifosi parlando dei colori rossoneri: Sento la maglia, sento il Milan. Una squadra forte dove hanno giocato grandi campioni che voglio raggiungere”. Attaccamento, immedesimazione, cuore: quelle cose insomma che, ancora prima dei piedi, sono mancate di più in questo Milan moderno. Che il Diavolo abbia trovato di nuovo il suo metronomo, il suo battito.

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