Mister, la strada è più che giusta: bagliori del Milan di Giampaolo

Le amichevoli estive, si sa, spesso lasciano il tempo che trovano e sicuramente non sono test che possono dare un’idea di come si indirizzerà l’intera stagione di una squadra. Indicazioni importanti, però, soprattutto in match contro squadre di un certo livello, possono arrivare per gli allenatori che testano uomini, schemi e tattiche in vista delle gare ufficiali. A conclusione dell’International Champions Cup del Milan, Marco Giampaolo può ritenersi assolutamente soddisfatto dalle indicazioni ottenute dalle gare contro Bayern Monaco, Benfica e Manchester Utd e può sorridere per quanto avanti sia la fase di assimilazione del suo calcio e dei suoi schemi da parte dei suoi ragazzi. Nonostante le due sconfitte ed il pareggio ottenute nelle tre gare, infatti, partita dopo partita, ed in maniera abbastanza sorprendente, si intravede sempre di più la mano del tecnico abbruzzese sulla squadra e sul gioco e, questo, nonostante i tanti giocatori ancora assenti e una squadra che è ancora molto lontana dall’essere vicina a quella che comincerà la stagione tra circa tre settimane, tra infortuni, mercato ancora in corso e calciatori che ancora devono rientrare dalle vacanze.

Tante buone indicazioni, quindi, dal punto di vista del gioco e da parte di alcuni singoli, ma anche qualche nota stonata e punti su cui, gioco forza, si dovrà insistere e lavorare maggiormente per migliorare. Tutto abbastanza normale, comunque, considerando che si è ancora ad inizio agosto e che, come detto prima, la squadra è ancora in fase di costruzione e di assimilazione di un cambiamento radicale rispetto al passato, ma davvero alzi la mano chi si sarebbe aspettato un Milan a tratti così brillante in così poco tempo e contro avversarie molto più avanti nella preparazione e, prendendo ad esempio lo United, anche tecnicamente più forti. Tra le note positive, come detto, c’è il gioco, la mentalità della squadra che cerca sempre di avere il pallino del gioco e a tratti anche di dominare l’avversario e la facilità con cui nascono azioni pericolose, sia in velocità che attraverso fraseggi elaborati e verticalizzazioni. Poi, ci sono i singoli. E allora, come non citare gli “adattati” che Giampaolo sta cercando di plasmare in un altro ruolo, da quello da loro ricoperto abitualmente. Suso da trequartista questa sera, per esempio, è stato un fattore. Gran gol dalla classica mattonella del “dieci”, un assist al bacio e tante buone cose fatte vedere durante i minuti in cui è stato in campo. Rispetto alla gara contro il Benfica, poi, si è spostato molto di meno sulla destra per tentare la sua classica giocata sull’esterno ed ha stazionato molto di più nelle posizioni che Giampaolo gli chiede di presidiare.

Molto bene a tratti anche Borini da mezzala, solita voglia, solito sacrificio e solita duttilità per un giocatore che, mercato permettendo, sarà prezioso anche in questa stagione; Castillejo da seconda punta forse è il più sacrificato perché non ha i movimenti e gli spunti per fare quel ruolo, ma sia contro il Benfica che questa sera ha fatto vedere buone cose e ha addirittura trovato il gol del provvisorio 1-2, anche se c’è stata la decisiva deviazione di Lindelof sul suo colpo di testa. Calhanoglu, infine, ha giocato da mezzala e non è dispiaciuto, ma soprattutto dopo l’uscita di Biglia si è ritrovato a giocare per la primissima volta davanti alla difesa e ha dimostrato di poterci stare benissimo. Tante indicazioni positive, quindi, che andranno comunque confermate e verificate ancora nelle prossime amichevoli e allenamenti, ma anche qualcosa che proprio non ha convinto. La difesa sembra ancora in fase di rodaggio, è spesso lenta e macchinosa e la quadra sembra ancora abbastanza lontana. Allenatori come Giampaolo, però, essendo dei perfezionisti, hanno bisogno di tempo per costruire schemi e tattiche vicine alla perfezione e ci vorrà tempo per migliorare anche la fase difensiva. Poi c’è Piatek. Probabilmente la nota davvero più in colore di questo precampionato fin qui. Anche per lui è tutto nuovo. Schemi, ma soprattutto movimenti e per ora sembra aver perso anche il suo proverbiale killer instinct, sembra appannato e poco lucido. Il tempo però è dalla sua parte ed il Milan spera di ritrovare molto presto il suo bomber.

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