Fassone: “Sognavo un Milan con Maldini e Mirabelli. Bonucci è stato un errore”

Marco Fassone, ex amministratore delegato del Milan, è intervenuto a Sportitalia. Di seguito le sue dichiarazioni.

Dopo l’addio al Milan non ho più sentito Li. Mirabelli? Lo conoscevo già, faceva tanto lavoro e alcuni acquisti che ha fatto nell’Inter mi hanno colpito. Cercavo anche un direttore che potesse scommettere con me, senza sapere o avere la possibilità di conoscere il futuro. Penso di aver fatto la scelta giusta e il bilancio alla fine penso abbia ripagato“.

Su Maldini: “Perché del sì a Fassone? Forse gli hanno promesso qualcosa di più, ora c’è una disponibilità economica che non avevo. Non so se questo Milan ha più soldi, forse il lavoro con Leonardo, Gazidis e ora con Boban gli ha dato più certezze. Sognavo un Milan con Mirabelli e Maldini perché sono due profili che si completano, Paolo ha fatto le sue scelte e in quel momento ci ha detto di no“.

Sugli acquisti: “Bonucci è stato un errore: avevamo già fatto nove acquisti e i difensori c’erano già tutti, ci mancava una punta. Il rinnovo di Donnarumma non è stato un errore. Serviva una punta e avremmo dovuto investire in quel ruolo. Non abbiamo mai ricevuto offerte per Donnarumma, andava messo nella condizione di dare al Milan il massimo”.

Sugli errori e il bilancio: “Bonucci resta un campione, ma lo considero un errore. In quel momento ci è sembrato un acquisto intelligente. Tutti i giocatori del Milan che abbiamo portato noi, potrebbero garantire una plusvalenza quindi Mirabelli ha fatto un buon lavoro. Abbiamo fatto anche tanti rinnovi, fondamentali per il lavoro di ricostruzione del Milan. Abbiamo anche venduto pedine importanti: è stata un’estate con tanti acquisti, non è stato facile”.

Sull’acquisto di un attaccante: “La strategia era chiara: serviva un attaccante importante e l’idea era quella di farla come prima operazione. Avevamo tanti nomi in testa, ma non siamo riusciti a chiudere. Morata? Ci abbiamo provato. Cristiano Ronaldo? I numeri ci impedivano di valutarla come operazione possibile. In quel momento c’era molto entusiasmo su di noi. Sapevamo che André Silva non si sarebbe integrato subito, avevamo bisogno di due certezze per l’attacco”.

Su Aubameyang: “Era un pallino di Mirabelli, da sempre. L’offerta era al di sopra delle nostre possibilità, era un profilo che ci piaceva”.

Sul Milan di oggi: “Auguro al Milan di tornare subito in Champions, ma quando si scelgono questi cambiamenti i primi anni sono sempre complicati quindi per ora si parla ancora di fase di transizione. Temo che il Milan dovrà affrontare ancora un periodo di assestamento”.

Sulla cessione di Cutrone: “Il prezzo va rapportato agli altri giocatori della stessa età, a me sembra poco. Non so i dettagli, ci sono anche tanti bonus”.

Sul migliori ricordo al Milan: “La prima gara d’Europa League abbiamo riempito lo stadio e abbiamo scritto una pagina bella del Milan”.

Su Berlusconi: “Anche lui è stato coinvolto in un progetto strano, nessuno sapeva la realtà. Li si è reinventato in una nuova società al di fuori del Milan, quindi ha sorpreso tutti”.

Il Milan fuori dalle coppe: “Il Milan di quest’anno ha altre difficoltà, la nostra strategia era diversa. Noi ci tenevamo molto a giocare le coppe“.

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