Gioco d’azzardo: il Milan 3.0

Azzardi, scommesse. Di certo, alcuna sicurezza. Il Milan 2019/2020 riparte così. Un club glorioso ma ferito che, dopo aver fallito lo scorso anno il ritorno in Champions, ci riprova, ma con modalità diverse. Partendo da nomi poco noti o, comunque, alla prima esperienza di un certo tipo. In un certo tipo di club, perlomeno. È questo che accomuna tutti, e non solo i calciatori.

Boban e Maldini

Si, compresi i due dirigenti che, insieme a Massara ma soprattuto Gazidis – unico profilo davvero esperto – hanno costruito questo Milan. Sia Paolo che Zvone, leggende rossonere, non avevano mai ricoperto un ruolo di questa rilevanza, specie in un club come quello epta-campione d’Europa. E se il croato comunque ha maturato competenze importanti alla FIFA, per l’ex capitano questo è il primo vero anno, dopo l’apprendistato della scorsa stagione.

Giampaolo

Non poteva essere escluso da questo discorso anche il tecnico. Di certo, molto esperto, dopo le annate, fra le altre, Ascoli, Genova, Empoli. Ma, che, per la prima volta, si troverà a guidare una squadra del calibro e blasone del Milan, che quando va in campo lo fa per vincere. Le pressioni sono e saranno diverse, come normale che sia.

Calciatori

Leao, Duarte, Krunic e Bennacer. Un poker di arrivi di belle speranze, certo, ma che fino ad oggi hanno sempre giocato in squadre poco blasonate – sopratutto gli ultimi due – o in campionati meno competitivi rispetto alla Serie A italiana. Unica eccezione, nell’attuale campagna acquisti, è Theo Hernandez, proveniente dall’unica squadra europea ad aver vinto più Champions League del Milan.

Azzardi: pagheranno?

Innegabile, quindi, che ci sia curiosità. Il Milan sta ripartendo, provando ad impostare un ciclo che produca risultati sportivi importanti e, cosa non da poco, possibili plusvalenze per rientrare dal rosso del bilancio che tanto pesa in ottica FFP. Inevitabile, quindi, che si scommetta su giovani di belle speranze. Non ci resta, dunque, che sperare e credere nell’intuito e nel valore di tutti. Anche di coloro che, fattivamente, sono alla prima esperienza “da Milan”.

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