La squadra perde, Giampaolo cambia modulo, il club insiste per Correa: al Milan non funziona niente

Ad oggi, 26 agosto, c’è la sensazione che il Milan stia vivendo una situazione di profonda confusione. In tutte le sue componenti: giocatori, allenatore, società.

GLI ERRORI SUL CAMPO

L’aspetto più preoccupante riguarda quanto visto ieri alla Dacia Arena. E cioè niente. Dei due mesi di lavoro estivo ieri non si è visto nulla: non una situazione, non uno schema, non un’idea. Dopo due mesi di studio la squadra si è presentata impreparata alla prima verifica. La difesa ha retto finché ha potuto. Il centrocampo non ha mai funzionato, né a livello di reparto né a livello di singoli: se dopo 45 minuti sono tutti e tre ammoniti significa che anche le scelte sono state sbagliate. L’attacco semplicemente disastroso. Ci si aspettava che Suso ripetesse quanto di buono fatto nel precampionato e che Piatek, invece, cambiasse radicalmente. E invece Piatek è rimasto lo stesso, piatto e sterile, mentre Suso è cambiato, decisamente in peggio.

L’ERRORE DI GIAMPAOLO

Aldilà del campo, però, preoccupano parecchio anche le parole di Giampaolo. Il quale evidentemente si è accorto che ad oggi non funziona praticamente niente del Milan che sta costruendo. E allora ha deciso di cambiare rotta già ad agosto, dopo aver seguito la stessa strada per un paio di mesi. Ed è questo il fatto preoccupante. Perché se lavori per due mesi su un sistema, su un’idea di calcio e alla prima complicazione decidi di resettare, dal punto di vista logico fai una scelta che può avere senso, ma che è in netta contraddizione rispetto al progetto che hai detto di seguire.

L’ERRORE DELLA SOCIETÀ

Virare dal 4-3-1-2 al 4-3-3 non vuol dire soltanto cambiare a livello tattico. A una settimana dalla fine del mercato vuol dire soprattutto rivoluzionare le logiche delle entrate. Specialmente se fino a ieri l’obiettivo numero uno era una seconda punta. È per questo che il viaggi a Madrid di Boban suona come ennesimo campanello d’allarme di una situazione che sta sfuggendo di mano già a tutti: calciatori, allenatore e anche dirigenza. La spesa per Correa era già folle prima, ma quantomeno in quel contesto tattico il giocatore aveva un senso proprio. Prenderlo adesso sarebbe ancora più inspiegabile. Almeno apparentemente illogico. Insomma siamo al 26 agosto e non si capisce niente. Sarà una stagione lunga e faticosa.

Impostazioni privacy