“Le cessioni sono la priorità”… di fine agosto. La situazione di un mercato in uscita improvvisato

Paolo Maldini – ieri, durante la conferenza di presentazione – è stato categorico: “La priorità ora sono le cessioni”. Esatto, ora. Il mercato in entrata del Milan è bloccato da venti giorni – con l’operazione Correa lasciata in stand by da luglio, un reparto offensivo ancora da definire e un campionato che comincia domenica – e il motivo è solo uno: tolto Cutrone, Boban e Maldini non sono riusciti a cedere nessuno.

Che più stupisce è proprio questo: non è stato ceduto nessuno non perché, ad eccezione dell’attaccante finito al Wolverampton tutti gli altri giocatori presenti in rosa sono stati considerati incedibili; piuttosto perché, avendo dato priorità agli acquisti, ora Giampaolo si ritrova in casa diversi esuberi – André Silva, Castillejo e Laxalt su tutti – per i quali, essendo appunto esuberi, nessun club è disposto a spendere cifre folli. O forse a spendere proprio.

Non solo: a fomentare la preoccupazione dei tifosi è la posizione dei pezzi pregiati rossoneri. Suso, Donnarumma, Kessie, Conti. In questi due mesi di mercato mai una parola della dirigenza, mai una proclamazione di incedibilità. Solo, invece, una costante sensazione di incertezza, di un’ansiosa speranza nell’arrivo di una telefonata, di un’offerta vantaggiosa. Che tradotto significa che per i dirigenti di via Aldo Rossi tutti possono partire e il primo che mette i verdoni sul piatto si aggiudica il gioiello.

Si ritorna al punto di partenza: quale società si svenerebbe per un giocatore neanche considerato intoccabile? Nessuna, è una delle prime leggi del mercato. E ora via alla danza dei prestiti, in entrata e in uscita. Dopo aver rifiutato la proposta del prestito secco avanzata dal Real Madrid per Ceballos, ora Boban – con Silva che non parte e Correa che non arriva –pare essere disposto ad accettare la stessa formula per garantirsi le prestazioni di Jovic per un anno e restituirlo sempre ai Blancos cresciuto e aumentato nel valore. Così come Laxalt, arrivato a Milanello per 14 milioni di euro, che con ogni probabilità andrà all’Atalanta ma non a titolo definitivo.

Precarietà, improvvisazione e una – quantomeno apparente – assenza di pianificazione. Con l’auspicio di aver fiutato un’aria sbagliata, i rossoneri tra quattro giorni cominciano la loro stagione. Con André Silva fuori dai piani del mister ma ancora a Milanello, tre terzini sinistri, un attacco orfano di una seconda punta vera e propria e un trequartista adattato. Ça va sans dire…



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