Partire a fari spenti non è un limite, anzi…

Ci siamo. Finalmente comincia il campionato, anche se forse l’avverbio utilizzato non è il più indicato per descrivere l’approccio rossonero alla prima giornata di Serie A. La sensazione è che il Milan non arrivi prontissimo al debutto di Udine. Da una parte le novità tattiche, gli schemi e la nuova filosofia di gioco di Giampaolo devono ancora sicuramente essere compresi fino in fondo, assimilati e trasferiti sul campo. Dall’altra la composizione della rosa rossonera è ancora incompleta, mancano tante cessioni e qualche acquisto. In generale il mercato del Milan non ha regalato sussulti, grandi nomi ed emozioni, ma questo non necessariamente si rivelerà un aspetto negativo. Anzi, gli ultimi due anni dicono l’esatto contrario.

Sia l’estate 2017 sia l’estate 2018 avevano regalato ai tifosi rossoneri grandi emozioni da calciomercato e avevano prodotto i classici “sogni sotto l’ombrellone” di nerazzurra memoria. L’anno scorso era stata l’estate di Higuain che in un colpo solo aveva cancellato le recenti amarezze e aveva seriamente candidato il Milan di Gattuso per i primi quattro posti. Non parliamo di due anni fa quando dopo gli undici acquisti mirabolanti della coppia Fassone/Mirabelli si parlava addirittura di scudetto. Si si, avete letto bene e ne parlava niente po’ po’ di meno che la Gazzetta dello Sport all’indomani del colpo Bonucci. Quest’estate non si è visto e sentito nulla di tutto questo. Anzi, moltissimi osservatori ed esperti fanno fatica a collocare il Milan tra le prime quattro e alcuni hanno addirittura il dubbio che i rossoneri possano lottare per entrare nella prossima Champions League. Partire così a fari spenti non è necessariamente un limite, anzi forse può essere un bel punto a favore, soprattutto per una squadra che va costruita dalle fondamenta come quella di Giampaolo.

Negli ultimi anni il Milan ha fatto un’estate scudetto e un piazzamento da Europa League stentata (2017/18) poi un’estate da Champions League e una Champions League sfiorata (2018/19), ora abbiamo vissuto un mercato da Europa League e speriamo che prosegua anche la proporzione inversa della resa sul campo.

Si riparte da Udine dove l’anno scorso Romagnoli aveva simbolicamente affermato il suo status di capitano, dove Maldini aveva debuttato nell’84 e dove Boban aveva trascinato il Milan allo scudetto di Zaccheroni nell’99. Si riparte da un campo difficilissimo e Giampaolo dimostra di essere coerente e metodico scegliendo di giocare con gli uomini che più l’hanno seguito quest’estate. Quelli che hanno lavorato più tempo con lui e che potrebbero aver già iniziato ad assimilare i suoi concetti. L’intenzione mi piace, anche se queste scelte non necessariamente significheranno tre punti sul campo. Anzi. Io sono molto più “capelliano” che “sacchiano” e penso che senza almeno un altro paio di rinforzi adeguati sarà davvero difficile lottare da subito con le prime della classe e tenere il passo in classifica. Piccolo inciso: da inizio estate continuo a dire che il Milan se la vedrà per il quarto posto con le romane e l’outsider potrebbe essere la Fiorentina più che Atalanta o il Torino. Il colpo Ribery depone a favore di questa tesi.

Torniamo al mercato rossonero. A spanne sembra che l’unico acquisto che davvero manca all’appello sia questo benedetto Correa che stiamo aspettando come neanche avevamo fatto con Nesta e Ibra. Speriamo che non deluda le attese. Tutta l’estate nel segno di Correa non può far altro che accrescere le aspettative. A proposito di Correa, Boban e Maldini stanno sempre cercando i fondi necessari per soddisfare le richieste economiche dell’Atletico. La cessione di André Silva è ormai una chimera, ma per fortuna sembra che stia arrivando il solito soccorso dal solito feudo monegasco. L’offerta del solito Monaco per Kessie è da leggere in questo senso e guarda caso quei 20 milioni che arriverebbero dal Principato sarebbero proprio quelli che mancavano dalla cessione di Andre Silva. Quei 20 milioni che renderebbero un po’ meno folle la valutazione di mercato di Correa. Il Milan in questo modo perderebbe un giocatore di difficilissima collocazione tattica per Giampaolo (sorvoliamo sul fatto che in due anni Kessie abbia perso il 30% del proprio valore di cartellino e non stiamo parlando di un 35enne) e riuscirebbe ad acquistare quella che viene considerata la spalla ideale per Piatek. Il tutto come sempre gestito e orchestrato dal solito Jorge Mendes oppure vogliamo credere che sia un caso che il Milan quest’estate tratti per l’ennesima volta con il Monaco? Buon campionato a tutti e sempre Forza Milan.

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