Piatek e quel gol che continua a mancare

La prima giornata di campionato è andata e il Milan è uscito da Udine con le ossa rotte. Un 1-0 su cui sicuramente non bisogna drammatizzare, ma che fa già sorgere più di qualche dubbio sulla stagione appena iniziata. I pregi (pochi) e i difetti (molti) scaturiti dalla sconfitta contro l’Udinese sono sotto gli occhi di tutti. Tra questi, è impossibile non sottolineare il periodo di magra di Krzysztof Piatek. Il bomber polacco è parso isolato nell’area di rigore avversaria, incapace di creare azioni offensive e di dialogare con i compagni di squadra. Ma quali sono le motivazioni di questo brutto periodo?

Il nuovo modulo – Giampaolo si è presentato a Luglio col suo marchio di fabbrica: il 4-3-1-2. A differenza dello scorso anno, in cui il 4-3-3 di Gattuso lo vedeva al centro dell’attacco con le due ali pronte a metterlo davanti alla porta, questo modulo lo vede condividere la sua posizione con una seconda punta (ieri Castillejo) e con un trequartista che dovrebbe creare gioco e servirlo (cosa che ieri Suso ha fatto ben poco). E’ un tipo di gioco diverso che va ancora assimilato, anche se dopo un mese e mezzo di preparazione la squadra sembra essere ancora molto indietro, e i 0 tiri in porta della partita di ieri parlano chiaro. Ne ha parlato ieri durante la conferenza stampa post-partita l’allenatore Giampaolo, facendo intendere che sta addirittura pensando ad un ritorno al modulo dello scorso anno in modo da far giocare meglio gli interpreti a sua disposizione e far tornare Piatek al gol. 

I compagni di squadra – Castillejo seconda punta, Suso trequartista, Borini interno di centrocampo. Siamo sicuri che siano questi i giocatori adatti ad esaltare le qualità di Piatek? Sicuramente il numero 9 rossonero ci sta mettendo del suo, vagando per il campo senza mai sembrare troppo pericoloso, in cerca della sua collocazione in campo, a tratti svogliato e nervoso. Ma i compagni di squadra visti ieri e nelle ultime amichevoli sembrano mostrare gli stessi aspetti negativi, giocando anche fuori ruolo. C’è da vedere se i nuovi arrivati saranno utili alla causa e aiuteranno il bomber polacco a sbloccarsi. Leao incuriosisce, troppo poco lo sprazzo di partita visto ieri per poterlo giudicare. Giocando nel suo ruolo di seconda punta potrebbe sicuramente dare più garanzie di un Castillejo perso nei meandri dell’area di rigore avversaria. E poi c’è André Silva, che è sempre in uscita ma, per il momento, ancora in rossonero. Il portoghese potrebbe dare un minimo di presenza e fisicità in più al reparto offensivo, impensierendo le difese avversarie.

La maglia numero 9 – Si fa per ridere, sia chiaro. Ma la maglia numero 9 sembra essere una maledizione. Dopo Pippo Inzaghi, il nulla. Ci hanno provato Pato, Matri, Torres, Destro, Luiz Adriano, Lapadula, André Silva e Higuain. Nessuno di loro ha lasciato il segno, solo Lapadula e Higuain hanno superato quota 5 gol in campionato. E quest’anno la maglia è toccata a Piatek, che con la numero 19 la scorsa stagione ha siglato 11 gol in appena 6 mesi. Ad oggi, tra amichevoli e prima di campionato, è ancora a quota 0. Inutile farne un dramma, è ancora presto, siamo solo all’inizio e sicuramente ci sarà tempo per rivedere il pistolero esultare facendo gioire i tifosi rossoneri.

Pasquale Conte

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