Caldara, da colonna a dimenticato. Anche i tifosi non ci credono più…

Sembra passata una vita dall’estate 2018, quando un sorridente Caldara sventolava la maglia rossonera in Piazza Duomo con Gonzalo Higuan. L’entusiasmo ha lasciato in poco tempo spazio al dramma sportivo. Per Mattia, l’inizio di una stagione dal sapore beffardo: quattro infortuni, di cui di due molti gravi. In campo non si è praticamente mai visto: due apparizioni contro il Dudelange a Settembre e nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Lazio. E ora anche i tifosi rossoneri cominciano a non credere più al recupero a regime del difensore ex Atalanta, colui che doveva formare con Romagnoli il muro in divenire del Milan e della Nazionale.

Il 33 rossonero dovrà, quindi, recuperare consensi proprio in termini di credibilità. Riportando i risultati di un sondaggio lanciato da SpazioMilan, il 60% dei votanti “ottimisti” ritiene che il difensore bergamasco possa ancora giocarsi le carte da titolare, ma un preoccupante 40% è scettico sul suo recupero e sostanzialmente ha smesso di crederci. Come eccepire il contrario? E’ una prova di fede sperare ancora in un giocatore martoriato da gravi infortuni nella sua prima parte di carriera: l’esperienza insegna che quella è una macchia che ci si porta dietro e condiziona il proprio cammino.

La grande sfida sarà anche quella di recuperare la fiducia dei milanisti. Nell’immaginario dei tifosi, possono pesare molto le vicissitudini dell’ex compagno di Caldara: proprio Andrea Conti. Una maledizione sull’asse Bergamo-Milano. Fatto sta che il terzino si è messo alle spalle il peggio, ma il vero Conti non si è ancora materializzato, tra un lento adattamento ed errori difensivi. Quella in corso sarà la stagione della verità per lui. Due investimenti, dalla Dea, che insieme fanno 60 milioni: un tesoro che il Milan, stretto dalla morsa del FPF, non può permettersi di dilapidare, ma anzi deve fare il possibile per rivalutare. 

Aver perso un anno e mezzo della propria carriera pesa come un macigno. Al lavoro fisico andrà accompagnato quello mentale. Fiducia che però il Milan non gli ha mai negato. In questa direzione si possono leggere le scelte di mercato degli uomini di via Aldo Rossi. Perché dal mercato, al netto delle partenze di Zapata e Abate (utilizzato all’occorrenza come centrale) è arrivato solo Duarte come centrale difensivo (oltre al ritorno dal prestito di Gabbia). Il rientro agli ordini di mister Giampaolo, secondo la tabella di marcia, è previsto per ottobre. Tra preparazione e adattamento agli schemi del tecnico (un passaggio fondamentale rimarcato spesso dall’allenatore), il campo può sembrare ancora un miraggio per il numero 33. Ma niente è ancora perduto. Perché molti se lo dimenticano, ma il Milan ha in rosa uno dei centrali in prospettiva più forti d’Italia e siccome la ruota gira per tutti, il futuro è ancora dalla parte di Caldara.

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