Conti, ora o mai più. Contro l’Inter il riscatto dopo anni tormentati?

Ha rischiato di dire addio in estate per giocare titolare in altre squadre. Ma la voglia di rivalsa di Andrea Conti con il Milan ha superato qualsiasi cosa. Un amore incondizionato per i colori rossoneri, nonostante un debole per la Juve da bambino e anni tormentati da infortuni che gli hanno fatto vedere più tribuna e panchina che il campo. Un sentimento confermato anche dal suo agente Mario Giuffredi: “Qui è felice e sta tornando, farà una grande stagione”. E sabato, nella partita forse più sentita della stagione – quel derby contro l’Inter che premia sempre chi vince e penalizza in negativo mentalmente chi perde – potrebbe finalmente arrivare il suo momento.

IPOTESI QUASI CERTA – Quando Conti ha visto dalla panchina l’arbitro Manganiello estrarre il cartellino rosso a Calabria avrà sicuramente fatto dei bei pensieri su di sé. Certo, avrà anche sicuramente tremato sulla punizione dal limite di Miguel Veloso che poteva costare il pareggio nell’ultima azione del match. Ma come non poter immaginare un suo impiego da titolare nella Stracittadina milanese lui che è il sostituto naturale di Calabria? Per forza di cose qualcosa dovrà essere balenato in mente ad Andrea, anche perché molte soluzioni alternative in Casa Milan non ce ne sono. L’ipotesi della difesa a tre Romagnoli-Musacchio-Rodriguez è poco fondata. E anche l’alternativa di sacrificare Rodriguez a destra inserendo dal primo minuto Theo Hernandez a sinistra sembra di difficile riuscita. L’ex Real non è al massimo della condizione come ha confermato Giampaolo nella conferenza stampa pre-Verona e inserirlo dal 1’ contro un giocatore di gamba come Candreva, apparso in forma contro l’Udinese, vuol dire non aver più un’alternativa sulla fascia mancina. Come è abbastanza irrealizzabile l’ultima possibilità: spostare Musacchio sulla fascia come ai tempi del Villarreal. In tal caso sarebbe Léo Duarte a fare coppia con Romagnoli, ma sia il brasiliano che Hernandez, entrambi arrivati solo questa estate, non hanno ancora giocato un minuto in questa Serie A. Insomma, difficile che Giampaolo li impieghi in una partita così difficile.

GLI INFORTUNI DI ANDREA – Quella tra Conti e il Milan sembrava l’inizio di una bella storia. Il corteggiamento di Mirabelli e Fassone nell’estate 2017, la voglia del giocatore di raggiungere Kessie a Milano andando contro il muro iniziale fatto dall’Atalanta. Ma le buone premesse iniziali si sono trasformate ben presto in incubi. Il 15 settembre la rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro e lo stop di sei mesi. Poi, sulla via del recupero, il trauma distorsivo al ginocchio precedentemente operato a fine marzo 2018. Così via a un’altra operazione e altro stop della stessa durata. Il ritorno in campo arriva il 22 dicembre contro la Fiorentina: all’83’ è lui a prendere il posto di Ignazio Abate nella sconfitta contro i Viola a San Siro. Ma il 12 gennaio di quest’anno, il suo assist per Cutrone in Coppa Italia contro la Sampdoria permette al Milan di passare ai supplementari al Ferraris. In totale l’anno scorso con Gattuso ha realizzato 15 presenze totali, giocando tra l’altro nella Supercoppa italiana a Gedda contro la Juventus, persa per 1-0. Sabato il possibile esordio in questa stagione contro l’Inter. L’occasione per Conti di rilanciarsi con il Milan ha già data e orario.

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