Da Conti a Theo Hernandez passando per Biglia e Bennacer. Le incognite di ogni reparto

VARIETÀ MA NON EFFICIENZA – Dopo la sconfitta contro i cugini il Milan è nuovamente sprofondato, ancor di più, nel mare delle critiche. Doveva essere la partita della svolta ed invece il club di Via Aldo Rossi è punto e accapo. Sotto accusa tutta la squadra, che ancora una volta non ha dimostrato di essere all’altezza di un derby al quale erano presente più di 70.000 tifosi. La sconfitta ha messo ancora a nudo la fragilità di un team in cui i punti di forza che si erano sottolineati ad inizio campionato si sono rivelati decisivi, ma non in senso positivo. Al contrario della scorsa stagione in cui la rosa a disposizione non permetteva alternative eccellenti, quest’anno il Milan può disporre di una coppia per ruolo. Questo significa copertura ed imprevedibilità, con la possibilità di cambiare interpreti a seconda delle esigenze. Ma questo presunto vantaggio si è rivelato meno efficiente del previsto. Emblematico il caso che riguarda Andrea Conti. Il terzino ex Atalanta è stato schierato al posto dello squalificato Calabria per fornire spinta e qualità alla fascia destra. Il risultato è stato una prestazione poco brillante. Decisivo l’intervento inutile su Sensi che, oltre al cartellino giallo, ha portato all’1 a 0 di Brozovic sugli sviluppi della punizione. È la fotografia della partita. Scarsa lucidità che ha permesso ad una situazione gestibile di tradursi in vantaggio nerazzurro. Ennesima occasione sprecata per rilanciarsi e confermare ciò che di buono si vedeva a Bergamo. Conti deve senza dubbio trovare la propria forma fisica e mentale, cosa per cui è in svantaggio nel ballottaggio con Calabria per il posto da titolare.

CAMBIAMENTIUno dei campanelli d’allarme è palesemente il centrocampo. La comunicazione del regista e delle mezzale con gli attaccanti è pessima e lo dimostra il gioco orizzontale. In una filosofia in cui l’allenatore desidera verticalizzazioni ed aggressione questo è inspiegabile. Biglia anche questa volta non ha convinto così come i compagni Kessie e Calhanoglu. La manovra dei rossoneri è prevedibile, nonostante il giro palla da destra a sinistra. Il Milan è infatti tra le squadre con più possesso in Serie A ma allo stesso tempo è tra le ultime per tiri in porta. Questo dimostra che la tattica della squadra di Giampaolo è un possesso sterile che non coinvolge a pieno il reparto d’attacco. In tema di verticalizzazioni si è acquistato appunto Bennacer, che ad Empoli ha dimostrato una buona visione di gioco ma che finora in campo si è visto poco. Leao al derby ha dimostrato personalità, cosa che nelle ultime uscite manca al compagno di reparto Suso. Giampaolo probabilmente mediterà dei cambi di formazione in vista della trasferta di Torino che deve assolutamente riportare entusiasmo. La sensazione è che ci sarà più spazio per i nuovi. Theo Hernandez ha messo in luce tutte le sue qualità di spinta e sacrificio e per questo potrebbe partire dal primo minuto. La prestazione opaca di Biglia potrebbe favorire la candidatura di Bennacer in cabina di regia e pure Leao meriterebbe una seconda chance da titolare. Contro un Torino volenteroso di riscatto dopo due sconfitte consecutive, la bravura del Milan dovrà essere trasformare la rabbia del derby in cattività agonistica e determinazione, portando a casa una vittoria in un palcoscenico che la scorsa stagione è costato la Champions.

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