Donnarumma: “Ringrazio Boban, sento la responsabilità. Nei derby si va oltre a tutto”

Il portiere Gianlugi Donnarumma ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di DAZN in vista del derby in programma sabato sera. Di seguito le sue parole, tra passato presente e futuro.

Sull’esultanza alla fine di Hellas-Milan: “Uno scarico di adrenalina all’ultima azione, la voglia che avevo di vincere quella partita come avevamo tutti e lo abbiamo dimostrato in campo. E’ stata un’esultanza di scarico, anche con i miei compagni. Sono molto contento”.

Sulla squadra: “Siamo un bellissimo gruppo. Con un nuovo allenatore è normale all’inizio un po’ di difficoltà, lo stiamo seguendo bene. Abbiamo fatto due vittorie su tre, non giocando benissimo ma vincere aiuta a vincere e piano piano mettiamo a posto anche il lato del gioco”.

Sul derby: “Nei derby si va oltre a tutto, è una partita a sé, si prepara da sola, dà molta carica e molta emozione giocarla. E’ una soddisfazione unica giocare il derby, è molto molto bello. Vincerlo è ancora più bello, era il mio secondo derby, il primo era il trofeo Berlusconi. Vincere il primo derby di campionato mi ha dato una grande emozione”.

Su Handanovic: “Lo conosco, è un bravissimo ragazzo e un grandissimo portiere. Di lui mi piace tanto l’attacco palla, poi sappiamo tutti le altre qualità che ha”.

Sulle parole di Boban: “Lo ringrazio tanto, cerco sempre di dare il massimo, di dare una mano alla squadra e di spronarla, mi comporto come mi sono sempre comportato. Sono un ragazzo semplice, sono uno di quelli con più presenze e questo mi dà qualche responsabilità”.

Sull’esordio col Milan: “Ero emozionato, ero un po’ teso com’è giusto che sia. Era un momento particolare, mi ricordo quando me lo disse Sinisa il giorno prima, ero molto emozionato, avevo voglia di chiamare subito la mia famiglia. E’ stato fantastico. Sinisa mi ha chiesto se avevo paura di giocare, io risposi di no perché ero pronto, mi allenavo bene. Ero molto motivato”.

Sul fratello Antonio: “Scherziamo sempre, mi dice di dare il massimo, anche prima di ogni partita mi tranquillizza e mi dice di fare quello che so fare. Ha un ruolo molto importante”.

Sull’essere portiere: “Ci sono dei momenti in cui non ti viene niente, in momenti in cui sei in fiducia ti viene tutto. L’importante è lavorare sempre al massimo su tutto, non si finisce mai di imparare, lo faccia sempre col mio allenatore, ci alleniamo su tutto. Coi piedi sono migliorato molto e sono molto contento, con Giampaolo si comincia molto da dietro”.

Sul primo allenamento a Milanello: “Sono arrivato nell’anno di mister Inzaghi. Facevo allenamento a Milanello e mi ricordo che dopo aver giocato in Primavera a Brescia, mi allenavo qui e facevo il raccattapalle a San Siro. La mia prima volta in panchina è stata contro il Cesena, ero in Nazionale, si fece male qualcuno e mi chiamò subito Galliani per dirmi che sarei andato in panchina. Fu un’emozione indescrivibile”.

Su Romagnoli: “Ho un rapporto splendido con lui, siamo molto amici. E’ un ragazzo fantastico, un ragazzo per bene e gli voglio tanto bene. E’ un buon capitano e ti riesce a dare qualcosa in più, sono molto contento di averlo come capitano e gli auguro di continuare a farlo”.

Sulla parata più bella: “La più emozionante è stata sull’1-0 con la Juve a San Siro, all’ultimo minuto. Il boato dello stadio è stato stupendo. E’ stato il più forte che ho sentito”.

Sul sogno nel futuro: “Riuscire a raggiungere gli obiettivi con il Milan”.

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