Gattuso e Giampaolo, allenatori simili ma diversi

FALSA PARTENZA- Questi primi mesi di Giampaolo non sono sicuramente sufficienti per definire quel che sarà il cammino dell’ex allenatore blucerchiato al Milan. È però possibile dare un giudizio e compiere un curioso parallelismo. Non condividono tattiche e modulo ideale, ma qualcosa in comune tra l’esperienza di Gattuso ed il primo periodo di Giampaolo sulla panchina rossonera c’è. Si tratta della partenza. È stato uno spiacevole esordio per entrambi. Rispetto all’1-0 di Udine, comunque molto discusso, il primo appuntamento in panchina dell’ex centrocampista del Milan è stato di gran lunga più umiliante. Pareggio con il Benevento, ultimo in classifica ed ancora a zero punti in A. Senza contare la marcatura del 2-2 negli ultimi secondi di gara da parte del portiere dei campani. Tra le due invece quella che ha provocato maggiori discussioni è stata la gara di Udine. Mentre Gattuso prendeva in mano una squadra già in crisi e completamente da motivare, Giampaolo disponeva di un team completato con acquisti mirati sul quale si riponevano e ripongono molte aspettative. Discussioni che si sono leggermente placate dopo la timida vittoria contro il Brescia, nonostante qualche critica per i pochi gol messi a segno. L’ex Samp ha imparato velocemente che stare al Milan significa essere sempre sotto mirino, come lo è stato Gattuso,  e che senza dubbio il progetto richiede tempo.

CONTRIBUTI DIVERSI – Nonostante la falsa partenza, i due allenatori hanno dimostrato di aver contribuito in maniera differente a migliorare la squadra. Un Milan a terra, deluso dai risultati e bersagliato da tutti ha saputo rialzarsi e rimanere in zona Europa League fino alla fine della stagione. Gattuso ha saputo trasmettere al proprio team i suoi valori più importanti da giocatore. Forse non troppa tecnica ma carattere e grinta, la voglia di mettere il cuore in ogni partita e prendersi i tre punti ad ogni costo. Ed in effetti la squadra degli ultimi due anni non è stata brillantissima a livello di gioco ma in grado di combattere e saper soffrire, sfiorando di un solo punto la qualificazione alla Champions League la scorsa stagione. Con Giampaolo invece la musica è diversa ma ci si augura che arrivino gli stessi buoni risultati o addirittura migliori. A differenza di Gattuso l’ex Samp cura molto la bellezza di gioco, il possesso palla e la qualità delle giocate. Questa filosofia si è vista solamente a tratti nella gara contro il Brescia ma, come tutte le cose nuove, ha bisogno di tempo. Giampaolo ha sorpreso molto per il suo gioco ai tempi di Empoli e Sampdoria ed è stato elogiato da molti, motivo per cui la dirigenza rossonera ha deciso di puntare proprio su di lui. Le sue qualità sono indiscutibili però ora sarà il campo a parlare e tutti i tifosi si aspettano che la striscia positiva iniziata all’esordio di San Siro prosegua anche in quel di Verona.

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