Il Milan, l’Inter e tre mesi opposti. Ma il derby è un’altra cosa

In classifica c’è scritto che il gap fra Milan e Inter ad oggi è di soli tre punti. Ma dietro a quei due numerini, il sei del Milan e il nove dell’Inter, c’è molto di più.
Al derby arrivano due squadre diverse per centomila motivi. L’unico punto comune è un calendario tutto sommato morbido per entrambe nelle prime tre. Che probabilmente è anche il motivo di una differenza di punti non poi così ampia, a metà settembre. Ma il modo in cui sono arrivati, questi punti, è impossibile non considerarlo.

Del Milan di Giampaolo non si è ancora visto niente. Niente gioco, niente nuovi, poco entusiasmo. A Udine sconfitta meritata e in un certo senso giustificabile. Col Brescia vittoria inevitabile e obbligata, decisamente più sofferta del previsto. A Verona tanta fortuna, agonia finale e tre punti che valgono almeno il doppio. In tutto questo nessun segnale positivo: sarà davvero che il lavoro di Giampaolo necessita di tempo. Tanto tempo. Ci sono solo due aspetti meno preoccupanti degli altri. Il primo è la difesa, un gol preso in tre partite è poco. Ma di fronte agli attacchi sulla carta meno probanti (con tutto il rispetto per Udinese, Brescia e Verona). Il secondo è proprio il fatto che non avendo ancora scoperto le carte, si spera, come del Milan di Giampaolo sanno poco i tifosi, così sanno ben poco anche le avversarie.

Dell’Inter di Conte, invece, si sa tutto. O quasi. E forse, ricollegandoci all’ultimo tema del Milan di Giampaolo, paradossalmente questo può essere un punto a favore di chi vi gioca contro. Le certezze sono un po’ ovunque: in porta, dietro, in mezzo (Sensi e Brozovic) e in avanti (Lukaku). Anche del modo di giocare si sono già capiti i concetti chiave. Che del resto altro non sono che l’idea base di ogni squadra allenata da Antonio Conte: mentalità vincente, ampiezza e riferimenti offensivi. Le avversarie affrontate in campionato, va detto, sono più o meno sullo stesso livello del Milan. Ma le prestazioni sono state tutta un’altra cosa.

Insomma a distanza di più di tre mesi dalle presentazioni sulle rispettive nuove panchine, le scelte di Giampaolo e Conte ad oggi hanno avuto risvolti opposti in casa Milan e Inter. Nulli, se non deleteri, per il Milan, ed elettrizzanti, dunque decisivi, per l’Inter. Ma il derby, si sa, è tutta un’altra storia.

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