Meazza addio. I piani di Milan e Inter

“Luci a San Siro” canta Roberto Vecchioni. Quelle che sabato si accenderanno sul derby di Milano, ma che presto si spegneranno definitivamente. Continua, infatti, il sodalizio tra Milan e Inter per costruire insieme una nuova casa. Dove e quando è ancora ignoto, ma sicuro il Meazza non sarà acquistato e rinnovato, stando a La Gazzetta dello Sport. Le due dirigenze ritengono troppo costoso e poco redditizio l’investimento e inoltre “perderebbe tanto della struttura originale. Il primo anello sarebbe diverso e il terzo subirebbe importanti cambiamenti per la costruzione della copertura” spiega l’ad nerazzurro Alessandro Antonello.

Sul tavolo ci sono due progetti: Populus e Manica-Progetto Cmr. Il primo è un importante studio architettonico di New York, mentre la seconda è una cordata italo-americana. L’opzione più accreditata è costruire nell’area parcheggi dell’odierno Meazza: la struttura ospiterà 60-65 tifosi. Oggi Paolo Scaroni e Antonello incontreranno le delegazioni dei partiti della città per continuare a informare l’avanzamento delle idee “come abbiamo sempre fatto”, ricorda il presidente del Milan.

Entro la prima settimana d’ottobre il Comune si dovrà pronunciare sulla richiesta di opera di interesse pubblico lanciata dalle due società. Il masterplan è valutato intorno ai 1.2 miliardi di euro. Scaroni ha assicurato di voler rilanciare la zona di San Siro che, oltre al nuovo stadio, avrebbe anche centri commerciali e ristoranti per far vivere l’area ogni giorno. Il sindaco milanese Beppe Sala aveva lanciato la provocazione alle due società di acquistare il Meazza (per una cifra intorno ai 70 milioni, ndr), ma è stato rimbalzato in quanto “non conveniente”, inoltre in attesa dei lavori Milan e Inter dovrebbero giocare lontano dalla città per un periodo di 3-4 anni, come riporta la Rosea.

Sembra scartata anche l’ipotesi di uno stadio a Sesto, perciò i due progetti in corsa si riferiscono all’area urbana di San Siro. “Sono entrambi validi progetti – spiega Antonello – vincerà chi saprà emozionare”. E proprio sulla passione faranno leva Milan e Inter, perché a breve consulteranno i cittadini di Milano per un opinione sulla nuova opera. “Se non dovesse essere riconosciuto l’interesse pubblico – continua l’ad nerazzurro – non ci fermeremo e ci assumeremmo i costi. Ma sarebbe uno spot negativo per la città e l’Italia intera”.

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