Non è stato galattico, ma è stato mirato: analisi, conti e valutazioni sul mercato Milan

Il mercato si è chiuso, finalmente. E allora è tempo di analisi, conti e valutazioni.

ANALISI

A fine giugno il Milan ha svincolato 5 giocatori della prima squadra dell’anno scorso: Abate, Bertolacci, Mauri, Montolivo, Zapata. Mentre a luglio ha rescisso Strinic. A questi vanno aggiunte le cessioni vere e proprie, che sono 4: Simic (a zero), Laxalt, Cutrone e Silva. Complessivamente, dunque, il Milan ha perso 10 giocatori della rosa 2018/2019. Che diventano 11 se si considera il mancato riscatto di Bakayoko.

In pratica, volendo avere un numero di effettivi pari a quello dello scorso anno, le entrate avrebbero dovuto essere 8, dal momento che Strinic, Montolivo e Simic sono stati praticamente inutilizzati. E in effetti i numeri dei nuovi sono più o meno quelli. Il Milan ha acquistato sei giocatori: Krunic, Bennacer, Leao, Duarte, Hernandez e Rebic. Cui si aggiunte Gabbia, rientrato dal prestito e promosso in prima squadra. Insomma, almeno numericamente, è stato un mercato logico. Con un leggero sfoltimento, in virtù della competizione in meno da disputare.

CONTI

Perdendo a zero 7 giocatori il Milan si è liberato di 7 ingaggi. Alcuni dei quali relativamente importanti. Questi i risparmi: 300mila Simic, 1.4 mln Mauri, 1.7 mln Zapata, 2 mln Bertolacci, 2.3 mln Abate, 2.5 mln Montolivo, 2 mln Strinic. Sempre a livello di stipendi, non riscattando Bakayoko il club si è privato del secondo ingaggio più alto della passata stagione (3.5 mln). In questo senso la gestione di molte situazioni è stata corretta.

Diverso per il discorso cessioni, da cui il Milan ha ricavato poco. Quantomeno nell’immediato. Tre le principali operazioni. La prima riguarda Cutrone, l’unica a titolo definitivo: dai Wolves il club ha incassato subito 20 milioni (più eventuali bonus futuri). Poi Laxalt, il cui ricavo immediato è di 500mila euro per il prestito: diventeranno 12 milioni se il Toro dovesse riscattarlo. Infine Silva all’Eintracht porta un ricavo anche qui solo potenziale: 25 milioni fra due anni se i tedeschi decidessero di tenerselo.

In entrata la politica è stata opposta rispetto alle uscite. Marchio di fabbrica delle operazioni di Boban e Maldini sono stati acquisti definitivi con lunghi contratti. In linea col progetto tecnico-economico della società. A Krunic, Bennacer, Duarte, Hernandez e Leao, infatti, è stato fatto un contratto di 5 anni ciascuno. Krunic è costato 9 milioni, Bennacer 16 (più bonus), Duarte 11, Hernandez 20 e Leao 30 (in realtà 35, a cui si sottraggono i 5 incassati per l’uscita di Djalò direzione Lille). Questi 5 tutti, rigorosamente a titolo definitivo. L’unico arrivato in prestito è Rebic: prestito biennale con diritto di riscatto a 25 milioni, che diventa obbligatorio a determinate condizioni.

In sostanza il ricavo immediato del Milan, a livello di cartellini, è stato di 20 milioni (quelli spesi per Cutrone). Mentre sono fra gli 85 e i 90 quelli già spesi. La politica potrebbe sembrare non sostenibile per le casse dei rossoneri, in realtà lo è. L’acquisto di giocatori giovani con contratti lunghi, infatti, permette alla società di spalmare e diluire nel tempo il peso a bilancio del cartellino di ciascuno.

VALUTAZIONI

Detto questo, restando sul piano economico, è chiaro che qualcosa non ha funzionato in uscita. Vero è che il mercato lo fa chi compra, ma un solo giocatore venduto a titolo definitivo sembra davvero troppo poco. A livello di entrate, a differenza degli ultimi anni, ciò che trasmette fiducia è l’evidenza di un progetto preciso. È stato un mercato di investimenti: ragazzi di prospettiva che in futuro potranno aumentare il valore tecnico ed economico della rosa. Il che, va da sé, è inevitabilmente un rischio. Ma quantomeno l’impressione è che dietro a questa linea di pensiero ci sia un progetto serio. E già solo per questo il mercato del Milan si merita la sufficienza: noi di SpazioMilan.it, seguendo questa logica, lo abbiamo valutato da 6,5. La peggiore delle ipotesi è che i ragazzi non esplodano e il Milan non cresca né a livello di risultati né economico. La migliore è che la maggior parte di questi esplodano già quest’anno, portando ricavi più avanti e risultati da subito. La più verosimile è che sia necessario del tempo perché maturino e creino valore: dunque quest’anno non sarà più semplice dell’ultimo, ma probabilmente in futuro si avranno benefici.

“ULTIME DI MERCATO”

Ultime due postille su questo mercato. 1) L’operazione Correa, con tutto il rispetto per il ragazzo, alle cifre di cui si è parlato sarebbe stata una delle meno logiche degli ultimi tempi. Da qualsiasi punto di vista. Fortuna che è sfumata e peccato che si sia perso così tanto tempo su di lui. 2) Quest’anno più che mai è stato complicato per noi media carpire novità su qualsiasi operazione riguardante il Milan. Il che di certo non è un male.

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