Piatek, operazione per riprendersi il Milan. Il derby nel mirino

“Bum bum bum” si è tornato a sentire a Verona, ma i tifosi rossoneri vogliono sentire altri colpi di pistola da Piatek, già questo sabato nel derby. L’anno scorso l’Inter è scampata alla furia gol del Pistolero – una partita giocata con il Genoa e l’altra con il Milan – che dopo essersi sbloccato ora non vuole fermarsi.

Sono 120 i giorni, riporta il Corriere dello Sport, che il numero 9 ha trascorso a secco: dal Frosinone all’Hellas, periodo interminabile per un rapace d’area. Vento che si spera cambiato, anche sotto il profilo della fortuna. Contro Piatek si è strozzato in gola la gioia per il rimbalzo anomalo del pallone sulla linea – dopo l’intervento di Joronen – e a Verona non ha potuto esultare per la doppietta, causa carica su Silvestri. Fallo, però, dettato dalla rabbia ritrovata e dalla voglia, segno insindacabile di quanto un attaccante necessiti del gol.

Il quotidiano romano propone una statistica interessante: il Pistolero è andato a segno con il 41% dei tiri tentati, 23 su 56 considerando solo la Serie A, oltre trenta se aggiungiamo la Coppa Italia e la Nazionale. In questi mesi di critiche Piatek è rimasto in silenzio, facendo fede alla sua faccia glaciale, lavorando duramente. Una rondine non fa primavera però. Il rigore trasformato a Verona non è la guarigione, ma solo l’inizio della terapia contro il mal di gol.

Nel gioco di Giampaolo, il Pistolero non è ancora a suo agio e deve assimilare i movimenti. In queste prime tre giornate sono troppi i palloni persi e i contrasti non vinti con i difensori, perciò non ha aiutato la squadra ad alzare il baricentro. Anche i movimenti in profondità sono diminuiti, segno di una confusione tattica tra il suo modo di giocare e le richieste del mister che chiede il suo coinvolgimento nella manovra.

Al netto dei problemi, gli occhi di Piatek sono tornati ad ardere dopo il gol di domenica. Il suo interruttore da rapace sembra essere riacceso, come dimostra la cattiveria e la determinazione con cui ha affrontato gli ultimi venti minuti di Verona. Ora non deve raffreddare la polvere e tornare subito a centrare il centro del bersaglio, magari proprio sabato nel derby che il Milan in campionato non vince dal gennaio 2016.

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