SM RELIVE – Nuovo stadio, svelati i progetti di Populous e Manica: i dettagli

Questa mattina, presso l’aula magna del Politecnico di Milano, Milan e Inter presenteranno i due progetti per il nuovo stadio. Per il Milan, presenti Boban, Scaroni e Furlani in rappresentanza del fondo Elliott.

Vi raccontiamo i dettagli direttamente dall’aula Magna del Politecnico.

12.05 – Si chiude qui la conferenza di presentazione dei due progetti per il nuovo stadio di Milan e Inter.

12.04 – Aperto un nuovo sito per commentare e vedere i video delle due presentazioni.

12.02 – Scaroni, Gazidis, Boban, Marotta con le leggende delle due squadre e i giovani del due Club sul palco.

11.59 – Interviene anche Franco Baresi dopo la presentazione dei due progetti: “Sono immagini splendide, mi emoziono pensando a San Siro che è stata la mia casa per vent’anni, ci ho giocato per tutta la mia carriera. È giusto guardare avanti, alle nuove generazioni. È bello vedere Milan e Inter insieme, per uno stadio nuovo che sarà un ulteriore incentivo per tutti i tifosi. Capisco anche i tifosi che sono legati a San Siro, capisco il loro stato d’animo. Dobbiamo capire che il futuro è questo, avremo uno stadio di grande livello”.

11.48 – Zoppini, progettista, direttore di Populous lascia la parola al direttore generale del progetto. “Ho dedicato la mia carriera agli stadi. Progettare uno stadio per Milano sarebbe un onore incredibili, Milan e Inter sono due Club internazionali. Abbiamo 700 collaboratori che lavorano solo su progetti sportivi. Abbiamo progettato oltre 3000 stadi, questi edifici sono molto complessi. Il nostro progetto si fonda sull’idea di fare un edificio per Milano, ispirato a questa città. L’ispirazione l’abbiamo presa dalle icone: Duomo e la galleria. Abbiamo pensato anche alla parte futuristica e abbiamo sposato questa tradizione con la sostenibilità e l’architettura di Milano. Vogliamo che il nostoe stadio diventi un’icona che rappresenta Milan e Inter ma anche l’unicità di Milano. Vogliamo rispettare la tradizione di Milano, è una città con qualità incredibili. Vogliamo che Milan e Inter abbiamo i loro spazi all’interno dello stadio. Il calcio deve portare a questa apertura e miscelazione. Vogliamo aggiungere 22 acri di verde, con zone di grande sostenibilità. Abbiamo abbassato il campo di gioco, abbiamo anche spostato lo stadio. Vogliamo rivitalizzare queste zone, dove tutti possono entrare. Vogliamo rispettare la tradizione del Meazza, per questo abbiamo progettato un museo. Lo stadio dev’essere autentico. La forma architettonica cambia. Stiamo pensando ad una quantità di spettatori tra i 60 e i 70 mila, vogliamo far sentire bene i cori, il tifo, con grande partecipazione. Questo è il nostro nuovo stadio per Milano”.

11.44 – Populous presenta il secondo progetto. “La Cattedrale”

11.34 – I rappresentanti di Manica presentano il progetto. Interviene Manica: “Sono orgoglioso delle mie origini italiane, ringrazio i due Club per averci dato questa opportunità. Come sapete, questo progetto sarà strutturato su due anelli che saranno in equilibrio tra di loro. Abbiamo immaginato uno stadio in un parco storico, in quello che sarà un nuovo quartiere della città di Milano. Abbiamo voluto mantenere sul tetto, il prato storico di San Siro, sarà un ricordo dell’attuale stadio. Possiamo far diventare ancora più intensa la sensazione di andare allo stadio. Ci saranno anche più posti nelle curve, Milan e Inter manterranno le loro curve sud e nord. Vogliamo garantire accessibilità per tutti. Di notte i pannelli cambieranno colori, quando il Milan giocherà in casa ci sarà la facciata rossa. Il progetto è fatto per le persone, nella facciata ci sono le due squadre: ci sono 16mila volti quelle dei tifosi. Sappiamo che andare allo stadio significa passare di generazione in generazione: questo stadio è per la gente”.

11.30 – Ferruccio Resta, rettore del Politecnico, interviene sul palco. “Penso dipenda solo dalla volontà delle due squadre. Milano è una città che è capace di confrontarsi, ma poi serve la responsabilità della decisione. Questa è una grande opportunità che Milano non può perdere. Ci vuole tecnica, ma anche cultura. Il Politecnico si è messo a disposizione, non ci siamo mai sottratti alle responsabilità”.

11.27 – Prosegue Antonello: “Abbiamo selezionato un gruppo di architetti e abbiamo trasmesso il nostro concetto di stadio. Vogliamo mantenere la tradizione e l’unicità di Milano. Uno stadio che sia in grado di attrarre tifosi e visitatori. Abbiamo iniziato questo processo che è ancora in corso, ma la condivisione con i cittadini e l’amministrazione comincia oggi. Vogliamo portare alla fine i pensieri. I due progetti che sono rimasti in gara sono Populous e Manica”.

11.24Scaroni spiega il nuovo stadio. “Questo progetto si è sviluppato nel tempo, ci servirà la collaborazione del Politecnico di Milano. Faremo un progetto più verde. Ci sarà più verde e sarà più sostenibile e finalmente ci sarà un minore impatto visivo e acustico. San Siro è alto 68 metri, noi nei progetti stimiamo una struttura di 30 metri. Il nuovo stadio sarà chiuso, quindi avrà un impatto acustico minore del 60%. Faremo qualcosa di ecosostenibile”.

11.14 – Interviene anche Antonello. “Milano ha dimostrato di essere capace di attrarre numerosi turisti, è una città che vive nel rispetto della tradizione. Su questo sentiero i due Club hanno cominciato a pensare come far evolvere questo progetto. Siamo al pari di tutte le capitali europee. Abbiamo fatto un progetto nella vision Milano 2030. È stato per noi un punto importante. Le due proprietà internazionali hanno voluto investire nella nostra città con un progetto che si rivolge anche alle future generazioni. Perché non abbiamo ristruttato il Meazza? Le strutture si sono sovrapposte con poca interconnessione che ha creato nel tempo dei disagi. Oggi mette a disposizione degli spazi di 24mila per attività extra partite. Gli altri stadi ne hanno circa 100. Un altro punto è sulla visibilità, al primo anello non c’è la possibilità di guardare le coreografie delle curve, ad esempio. Gli spazi tra le file sono troppo stretti, non sono più consoni. Abbiamo problemi di servizi idonei per il secondo e terzo anello. Abbiamo escluso il rifacimento, perché sarebbe servita una ristrutturazione che farebbe perdere a San Siro la sua identità. Resterebbe un problema di capienza. Svolgere dei lavori durante i campionati dei due Club sarebbe molto rischioso, anche per i nostri tifosi. In tutta Europa sono stati costruiti stadi nuovi, ben 24. In Italia uno solo”.

11.13 – Comincia la presentazione dei due progetti che hanno superato le selezioni. Presenti anche le istituzioni della città di Milano.

11.12 – Intervengono Scaroni e Antonello. Scaroni apre la mattinata: “Vi racconteremo il nostro progetto che abbiamo presentato in Comune qualche mese fa. Lo stadio Meazza così com’è non è più uno stadio per due grandi squadre che hanno l’ambizione e il dovere di tornare a livello di vertice. Le squadre con cui ci si confronta in Europa, hanno stadi di altro livello. Amiamo molto San Siro, ma ha fatto il suo tempo. La zona San Siro non ci sembra idonea, sembra un deserto. Dobbiamo girare sul nuovo, su una zona che viva sempre, non solo per le partite”.

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