Torino-Milan: segnali positivi solo dai 3 nuovi che ieri hanno giocato titolari

Il rammarico per aver perso la partita di ieri sera contro il Torino è tanto, e la delusione che aleggia in tutto l’ambiente Milan inizia a farsi sentire in maniera pressante. Per 65 minuti si sono visti dei segnali positivi, che non sono però bastati visto che le partite di minuti, ne durano 90 e oltre. L’episodio spartiacque è sicuramente il cambio Leao-Bonaventura. Poche colpe per Jack (che ha fatto il suo ritorno in campo in partite ufficiali dopo 11 mesi), mentre ne ha tante mister Giampaolo. La società, nella figura di Paolo Maldini, nel pre-match ha ribadito la fiducia al tecnico anche nel caso in cui le cose non fossero andate bene, come poi effettivamente si è verificato. Ma prima di far partire i lunghi processi contro Giampaolo – che ci saranno e che comunque ci sono già – proviamo a captare ciò che di positivo si è visto nella partita contro gli uomini di Mazzarri.

Hernandez (classe ’97), Bennacer (classe ‘97) e Leao (classe ’99), si sono sicuramente contraddistinti in positivo. I tre giovani neoacquisti, che per la prima volta hanno giocato titolari contemporaneamente, hanno dimostrato che possono giocare in questo Milan, perché ne possiedono tutte le caratteristiche necessarie. Tecnica, visione di gioco, velocità, forza fisica e personalità sono parte integrante del bagagliaio di tutti e tre. La fascia sinistra con Hernandez al posto di Rodriguez è tutta un’altra cosa. Theo, è molto più dinamico rispetto allo statico terzino svizzero che per due stagioni è stato il padrone del ruolo. Hernandez è una vera e propria manna dal cielo. Giampaolo spera – e insieme a lui lo sperano tutti i tifosi rossoneri – di aver trovato il titolare giusto che da tempo mancava al Milan in quella zona di campo. La partita del francese è stata positiva, tant’è che ha sfiorato nuovamente il gol come già successo nel derby. Passiamo invece all’algerino Bennacer. Ismael, fresco campione d’Africa con la sua nazionale, è ormai pronto a prendere per mano le redini del centrocampo milanista, e ieri sera lo ha dimostrato con una prestazione fatta di tanta quantità. Le verticalizzazioni in profondità verso le punte e i terzini sono aumentate nettamente rispetto a quando in campo c’è stato Biglia al suo posto. La manovra è anche risultata più fluida e veloce, e questo ha permesso a tutta la squadra di giocare con un baricentro più alto rispetto alle scorse uscite. Veniamo a Leao. Il portoghese è stato il migliore del Milan ieri, garantendo la giusta dose di imprevedibilità alla manovra offensiva della squadra. Si è procurato il rigore – segnato poi da Piatek – e per poco non ha trovato il gol con un colpo di testa salvato in angolo da Sirigu con un intervento strepitoso. Per lui c’è da migliorare ancora la condizione fisica, e poi potrà diventare in pianta stabile un titolare della squadra. È giovane, anzi giovanissimo, ma le qualità, che hanno spinto in estate la dirigenza a spendere 35 milioni per lui, si sono già intraviste.

Fiorentina e Genoa, prossime avversarie del Milan prima della sosta, ci daranno altre utili indicazioni sui tre giocatori – e non solo – appena menzionati. Oltre alle indicazioni utili sui singoli però, devono arrivare prestazioni di squadra convincenti, che si tramutino in vittorie. Giampaolo non ha più molto tempo a disposizione per far girare al meglio la squadra, sia per non staccarsi troppo dalle dirette rivali per un posto in Champions League (o Europa League alla peggio), e sia per non finire travolto dalle critiche più aspre che potrebbero costringere la società a sollevarlo dall’incarico a stagione iniziata da poco.

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